Si può soffrire di astinenza da bilancia? Ma soprattutto: la bilancia fa ancora parte della beauty-routine quotidiana? Per la editor Jessica Migala sì. Lo ha raccontato su Refinery29.com per spiegare che cosa l'abbia spinta finora a salirci ogni santa mattina e che cosa ha scatenato la scelta di liberarsene, per almeno 30 giorni di fila. O magari per sempre. Affrontare la bilancia era per lei molto più simile a un automatismo che a un tic (o peggio, a un'ossessione), scoprire se e di quanto il numero magico che appariva fosse cambiato era diventato un rito, come il caffè caldo la mattina o il muesli al cioccolato. Anche se erano molti di più gli attimi di disinteresse che di stupore (per forza: di quanto potrà mai variare il peso da una mattina con l'altra?). Allora perché decidere di non salirci più per un mese intero? Forse perché della bilancia si può fare a meno. O forse perché bilancia non vuol dire per forza equilibrio (fisico)?

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La bilancia toglie tanto quanto dà ma spesso non è del tutto sincera, per cui perché non affidarsi ai ben più affidabili, più smart e più pratici dispositivi da polso o alle applicazioni che ti permettono di conoscere instantaneamente la quantità di calorie bruciate dopo un allenamento o il lavoro metabolico attivato dopo una camminata o una giornata di lavoro? Non è forse molto più utile e gratificante? Dunque, come ha intuito Jessica Migala, è forse tempo di pensionare la bilancia? Risposta più che affermativa una volta riscontrati i risultati della sfida: l'esito super positivo della prova di Jessica, offre il link perfetto per riflettere su quanto poco serva monitorare le restrizioni day-by-day. Liberarsi dall'automatismo e dalla necessità di leggere la bilancia per sentirsi più leggeri e decidere di sentirsi in forma, una volta per tutte. Insomma, archiviare i sensi di colpa per allentare il controllo rigido della dieta e pensionare una volta per tutte la bilancia. Siate voi l'unità di misura del vostro stesso peso, vi sentirete molto meglio. Parola di Jessica.