Nella foto in apertura, la sala da pranzo. Waste Table firmato Piet Hein Eek (virtuoso patchwork in legno di recupero) abbinato a sei sedie anni Cinquanta, di Max Bill; sospensioni Atomic, di Robert Haussmann. Sopra il camino, estroso cucù del tedesco Stefan Strumbel; a sinistra, Duel, olio su acrilico di Conor Harrington.
Angeli a vegliare sulle lancette, cuori e teschi, il tutto in versione fluo. Quello sopra il camino non è un comune orologio a cucù, bensì un artwork del tedesco Stefan Strumbel, interpretazione irriverente di un oleografico cliché elvetico e del concetto di Heimat ("patria" o "Paese natio"), ovvero quel sentirsi a casa e provare una struggente nostalgia quando si è lontani (Heimweh). Anton Magnani e Birgit Kollhof hanno compiuto un'operazione simile a quella dell'artista, recuperando la memoria di un luogo per trasformarlo in qualcosa di nuovo.
Nella loro residenza a tre piani, in pieno centro storico a Morcote, paese gioiello sul Lago di Lugano, gli oggetti dell'iconografia svizzera aggiornano il look. Il concetto del tavolo rustico è espresso attraverso l'inconfondibile patchwork di Piet Hein Eek, mentre la carta da parati jungle rimpiazza i motivi floreali. La rivisitazione è il tratto distintivo dei due proprietari: lei tedesca, lui italiano, coppia cosmopolita capace di vivere all'insegna della creatività. Una dote condivisa, visto che entrambi lavorano in ambito fashion (Birgit disegna accessori, Anton è Ceo di una manifattura di borse luxury).
A curare il progetto è stato chiamato l'architetto Luciano Giorgi, un amico di vecchia data, che ha saputo dare forma alle loro esigenze abitative. Composto da due corpi di fabbrica, uno risalente al XVI secolo e l'altro costruito in seguito, l'edificio è un bene di interesse storico sotto tutela. Non è stato dunque consentito apportare modifiche strutturali e per riconfigurare i locali si è puntato sui materiali (essenze pregiate, pietra naturale e resina), nonché su una palette boschiva, in cui infinite declinazioni di grigio dialogano con un'interessante scala di verdi, dal polveroso lichene all'intenso forest green.
A interpretare il ruolo di Lari sono le opere, dai lavori di Agostino Bonalumi al genere prediletto dalla coppia: la street art, che qui ha trovato la sua perfetta collocazione indoor. Un esempio è Riding Awareness, firmato Katrin Fridriks, tela di quattro metri per due in grado di conferire al soggiorno una personalità intrigante e dinamica. «Gli ambienti rivelano volti diversi, a seconda della luce. Così, ho una stanza del cuore per ogni ora del giorno», afferma Birgit. Quanto al marito, adora rilassarsi nella poltrona di Mies van der Rohe che troneggia nello studio, ironicamente ribattezzato Herrenzimmer. Una stanza tutta per sé, al maschile.