A cinquecento anni dalla morte di Leonardo da Vinci nella valle della Loira, il grande maestro viene ricordato anche Oltralpe con una nutrita varietà di iniziative ed eventi. Sicuramente fra i più originali spicca la mostra Hommage à Léonard et à la Renaissance, ospitata nella magica atmosfera delle sale dello Château du Rivau.

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La "castellana" Patricia Laigneau.

Patricia Laigneau, proprietaria del castello e grande collezionista di arte, ha interpellato trenta artisti contemporanei invitandoli a instaurare un dialogo immaginario con Leonardo. Autoritratti, ritratti femminili celebri come la Gioconda o la Dama con l’ermellino, macchine straordinarie, oggetti e animali ideati o citati dal maestro sono diventati spunto per creazioni fantasmagoriche, che si specchiano nella produzione originaria, la interrogano e la reinterpretano con uno sguardo attuale, a volte scanzonato, a volte grottesco, ma sempre curioso. Forte della tecnologia, ma rispettoso dell’eredità storica. Nella rosa dei nomi presenti, la curatrice ha incluso anche quattro italiane: la pittrice Giulia Andreani, la fotografa Mariella Bettineschi, la videoartista Alessandra Bussanich e la fotografa Alessandra Capodacqua. La mostra che omaggia Leonardo resterà aperta fino al 5 novembre prossimo.

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L’opera di Pascale Barret, parte della mostra omaggio a Leonardo allestita nelle sale dello Château du Rivau.
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Marc Domage / Courtoisie de l'artiste
Installazione firmata Céline Cléron: Annonciation (Série les Receleurs).

Una visita all’esposizione può diventare l’occasione per scoprire Château du Rivau e i suoi tesori, lontano dalla folla che caratterizza altre mete della regione. Fra tutti i castelli della Loira, pubblici o privati, questo maniero non è né il più grande, né il più noto. Al contrario, è un piccolo gioiello accessibile al pubblico soltanto da pochi anni. Sembra uscito da una favola ed è il frutto di un sogno. Patricia Laigneau e suo marito Eric si sono innamorati di questo luogo carico di storia venticinque anni fa. Passeggiando nella campagna che lo circonda, avranno sentito riecheggiare le voci di Anne de Fontenay e del marito Pierre de Beauvau, ciambellano del re di Francia Carlo VII, primi abitanti del castello nel Quattrocento; di Giovanna d’Arco che ne fu ospite e dei pellegrini diretti a Santiago di Compostela, che transitavano lungo una via che passava dal castello.

Non hanno saputo resistere alla tentazione: dopo l’acquisto, per alcuni anni hanno infuso energie e denaro per far rivivere Château du Rivau, riportandolo al suo splendore originario. Girando fra le sale del castello, si scopre che forse tutto questo rientrava in una trama intessuta dal destino. Alle pareti di un salone, un quadro raffigura Patricia da bambina: era stato dipinto da Pierre-Laurent Brenot, su commissione dei genitori. Ed è proprio da questo artista che i coniugi Laigneau, molti anni dopo, hanno acquisito la proprietà.

Oggi il castello non solo ospita la loro residenza privata di campagna e la loro collezione di arte contemporanea, ma offre l’opportunità di condividere la bellezza con chiunque lo desidera. Château du Rivau e i suoi giardini sono infatti aperti ai visitatori, mentre le Scuderie Reali racchiudono un delizioso boutique hotel di sette stanze, una diversa dall’altra e arredate con opere d’arte della raccolta di famiglia. Chi non desidera soggiornare può comunque fermarsi per pranzo: Caroline Laigneau, figlia della coppia di mecenati, gestisce un piccolo ristorante biologico, La table des fées, che utilizza i prodotti dell’orto del castello o provenienti dalle fattorie vicine. Tra agosto e ottobre, sono le zucche a primeggiare nel menu, tra cui la locale zucca di Touraine.

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L’orto di Gargantua.

Stupore, meraviglia e appagamento visivo sono le sensazioni che avvolgono il visitatore che sceglie di passeggiare nello scenario dei quattordici diversi giardini che circondano il castello, costellati da una ventina di opere di arte contemporanea. Questo è il regno di fiaba di Patricia Laigneau, che oltre a essere appassionata d’arte è anche una vera giardiniera, con studi compiuti alla prestigiosa scuola di Versailles. È lei che progetta e gestisce con uno staff di cinque persone questo paradiso per l’anima, che non è mai uguale a se stesso. Il suo pregio è stato riconosciuto anche dal Ministero della Cultura Francese, che l’ha classificato come Jardin Remarquable. Con 450 varietà e 1600 rosai, sono le rose a fare da primadonna. Antiche, galliche, ibridi: la collezione è ampia. C’è anche una rosa Château du Rivau, ottenuta da un ibridatore francese. E quest’anno, naturalmente, non poteva mancare la rosa Genio di Leonardo.

Come arrivare: Château du Rivau si trova nel borgo di Lémeré. Dista circa due ore e mezzo in macchina da Parigi; è a 13 km. da Chinon. chateaudurivau.com/it