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Tasmania Wild Paradise

Viaggio nell'isola australiana più remota, tra meraviglie naturali, arte contemporanea ed ecolusso.

Di Gaetano Zoccali
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Valentina Sommariva

L'ultimo paradiso d'Australia è anche la sua destinazione più segreta: l'isola-stato di Tasmania. Un perfetto "cuoricino" verde che si staglia nel blu, a cavallo tra gli oceani Atlantico e Indiano, a un'ora di volo a sud di Melbourne. Ed è proprio l'isolamento geografico, assieme ai numerosi microclimi in grado di coesistere su una superficie di poco superiore a quella della Svizzera, a rendere questa destinazione speciale.

Così, l'estrema terra emersa prima dell'Antartide ammalia ecoturisti e intellettuali di ogni parte del mondo con orizzonti sconfinati e una biodiversità straordinaria. I paesaggi spaziano dalle scogliere tempestose alle lussureggianti foreste tropicali, fino alle brughiere alpine; un mix accompagnato da cieli madreperlacei e silenzi ispiratori. Non a caso, questo paradiso ha dato i natali allo scrittore Richard Miller Flanagan, vincitore di un Booker Prize. "Abbiamo una natura selvatica e affascinante, ma anche un'offerta culturale dinamica", afferma la nostra guida, Horacio Romero, argentino che dopo aver esplorato l'intero globo in qualità di ricercatore marino ha scelto di mettere radici qui; proprio come fanno oggi tanti imprenditori dell'ecoturismo e parecchi australiani della costa Est, in cerca di un buen retiro.

Quest'attrazione corre sul doppio binario ecologia/cultura, complice il fermento intellettuale della capitale Hobart, dove vive metà dei cinquecentomila residenti. "La sua energia è corroborante, perché per essere creativi c'è bisogno di tranquillità e tempo da dedicare alla riflessione", rivela Antonia Case, editore delle riviste New Philosopher e Womankind, la quale ha da poco inaugurato in città il circolo letterario Poet Tea. Avamposto di questa rinascita è stato, dal 2011, il Museum of Old and New Art (MONA), voluto dal collezionista David Walsh: il maggior museo privato del continente, con importanti nomi dell'arte contemporanea, tra cui Sidney Nolan e Wim Delvoye. La sua dirompente architettura in corten, firmata Nonda Katsalidis, domina un promontorio sul Derwent River.

Poco a sud, il porto turistico, noto per ospitare la regata Sydney-Hobart, incornicia il centro storico con oltre novanta edifici tutelati dal National Trust. Battery Point − il più antico quartiere coloniale d'Australia, dalle casette in stile georgiano, déco e vittoriano ornate da front garden fioriti − è anche un distretto residenziale ambitissimo, con appartamenti i cui prezzi arrivano a ottocentomila dollari al metro quadro. Tappa obbligata è il Tasmanian Museum and Art Gallery, che regala un distillato di storia e peculiarità dell'isola, scoperta dall'olandese Abel Tasman nel 1642 e poi esplorata da francesi e inglesi, per diventare colonia penale britannica nel 1803. Si va dall'esotismo delle tele di John Glover all'approfondimento sul tragico genocidio dei nativi, avvenuto a metà Ottocento. Per lasciarsi alle spalle questa parentesi − tra le più buie della storia moderna − si possono visitare i Royal Tasmanian Botanical Gardens, vera immersione nella cultura dei giardini in stile British. Infatti, il parco si è rifatto il look per le celebrazioni del bicentenario.

Un eccezionale display di scenari marini è il regalo, invece, di una crociera alla piccola Bruny Island, a sud di Hobart, con faraglioni imponenti e insenature pittoresche, tra cui Adventure Bay, dove James Cook gettò l'ancora nel 1777. Il litorale ospita colonie di otarie e pinguini minori, mentre l'interno accoglie ben tredici delle quattordici specie ornitologiche endemiche australiane. L'esplorazione dei panorami iconici prosegue in direzione nord attraverso le scenic roads della costa Est. Al Freycinet National Park − il posto giusto per osservare il diavolo della Tasmania, nell'ambito di un progetto di tutela del piccolo orsetto marsupiale locale − il turchese del mare incontra l'arancione dei licheni che ricoprono gli scogli. All'ombra dei picchi di granito rosa degli Hazards, la Wineglass Bay stupisce per la sua mezzaluna perfetta.

Nell'entroterra, il registro cromatico evolve nel verde esuberante del Mount Field National Park, con i sorprendenti salti d'acqua delle Russel Falls, i boschi di felci arboree e gli eucaliptus più alti al mondo (sfiorano gli ottanta metri!). Intanto, le Central Highlands sorprendono con paesaggi alpini di rara bellezza, un'infinità di laghetti dalle acque cristalline e brughiere a perdita d'occhio, punteggiate durante l'estate di arbusti nella colorata palette bianco-rosa. Gli sparuti pencil pines, rara eredità dell'era glaciale, sfoggiano tronchi scultorei modellati dal vento e dai rigori invernali. Unico segno umano, l'emblematico Thousand Lakes Lodge − da poco inaugurato in un'ex base di addestramento per le spedizioni scientifiche in Antartide − propone una wilderness experience all'insegna del massimo comfort, nel terra promessa dei camminatori. I sentieri sono quelli tracciati da wallaby e wombat nel corso delle loro scorribande. Ma, in fondo, l'obiettivo di chi giunge fin qui − agli antipodi degli Antipodi − è proprio perdersi.

www.australia.com/it-it

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Guida al viaggio

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Gaetano Zoccali

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Brughiere alpine

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Valentina Sommariva

Realizzato in un'ex base di addestramento per le spedizioni in Antartide, il Thousand Lakes Lodge svetta tra le brughiere della Wilderness World Heritage Area Unesco, nel cuore della Tasmania. L'isola è l'ultima terra emersa prima del circolo polare artico.

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Tra due mari

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Valentina Sommariva

The Neck, l'istmo di Bruny Island, tra Adventure Bay e Cloudy Bay; è il luogo dove gettò l'ancora James Cook nel 1777, ma anche il miglior punto per l'osservazione dei pinguini minori. A sud di Hobart, la piccola Bruny Island offre gli scenari marini più belli, con faraglioni imponenti e insenature pittoresche.

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Design sul porto

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Valentina Sommariva

La facciata del nuovo luxury hotel MACq 01, ricavato negli ex magazzini ittici del porto di Hobart, in white cypress pine.

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Paesaggi alpini

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Valentina Sommariva

Il verde della brughiera del Central Plateau visto dal confortevolissimo lodge Thousand Lakes, ricavato all'interno di una ex base di addestramento per le spedizioni scientifiche in Antartide. Siamo nella terra promessa dei camminatori e della pesca alla trota.

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Arte in movimento

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Valentina Sommariva

Il nostro giornalista Gaetano Zoccali davanti a Bit.Fall, opera di Julius Popp esposta al museo MONA di Hobert: le gocce d'acqua in caduta sincronizzata generano parole. Voluto dal collezionista David Walsh e inaugurato nel 2011, il MONA è il maggior museo privato del continente, con importanti nomi dell'arte contemporanea.

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Museo imperdibile

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Valentina Sommariva

Una teca di farfalle esposta al Tasmanian Museum and Art Gallery di Hobart, il secondo museo più antico d'Australia. Tra le altre meraviglie in mostra: il docu-film sull'ultimo tilacino (anche detto tigre di Tasmania), estintosi nel 1936, le gallerie dedicate alla cultura aborigena, le tele di John Glover.

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Design in vigna

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Valentina Sommariva

La torre panoramica delle cantine Devil's Corner (sulla East Coast: un must per i cultori del palato) domina le vigne di Pinot Nero e la Freycinet Peninsula. L'East Coast è particolarmente amata dai buongustai, che oltre ad apprezzarne i vini amano il seafood di questa regione, tra cui le celeberrime ostriche giganti.

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Occhio all'ornitorinco!

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Valentina Sommariva

Il salto d'acqua principale delle Russel Falls nel Mount Field National Park; crea piccoli laghi cristallini, all'interno dei quali vivono gli ornitorinchi. La vegetazione lussureggiante di questo luogo annovera moltissime felci arboree.

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Passeggiata tra i giganti

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Valentina Sommariva

La Tall Trees Walk, tra gli eucaliptus più alti del Paese, sul Mount Field National Park. I diciannove Parchi Nazionali dell'isola tutelano oltre la metà del territorio. parks.tas.gov.au

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Design Hotel

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Gli interni del design hotel MACq 01 creato valorizzando gli ex magazzini ittici di Hobart. L'arredamento di ogni camera di questo story-teller hotel si ispira alla storia di un galeotto: infatti, le vicende di questi "fondatori" della nazione sono narrate sulle porte delle 144 camere deluxe firmate da Pike-Whiters.

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Il bar scavato nella scogliera

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Valentina Sommariva

Il bar al piano -2 del museo d'arte MONA, scavato nelle scogliere di arenaria, poco fuori Hobart, con due piani interrati ricavati sotto le fondamenta di una villa modernista di Roy Grounds. Questo Museo dall'architettura iconica sul dervent River espone firme contemporanee e opere di arte antica. Da provare, anche il suo ristorante con dehors.

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Museo di Tasmania

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Valentina Sommariva

La Wunderkammer che espone artefatti e altre meraviglie dell'isola, nella hall del Tasmanian Museum and Art Gallery. Tra le collezioni del museo - allestito all'interno degli edifici più antichi di Tasmania (come il Bond Store, del 1908) - molte tele di John Glover e un video sull'ultimo tilacino, estintosi allo zoo di Hobart.

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Vista unica al mondo

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Valentina Sommariva

Dalla vetrata d'ingresso del Saffire Freycinet Luxury Lodge, Martin Garret, reservation manager dell'hotel, ammira Coles Bay e i monti The Hazards. L'edificio ha un tetto a forma di manta, che proietta l'albergo verso il mare; è firmato dall'archistar Robert Morris-Nunn, di Hobart. E' tra i progetti luxury più premiati al mondo per la sostenibilità.

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Glover Prize

La tela Bandicoot on a log

 di Michael McWilliams,

 vincitrice del Glover

 Prize, nel ristorante

 Landscape del The

 Henry Jones Art Hotel.
Valentina Sommariva

La tela Bandicoot on a log di Michael McWilliams, vincitrice del Glover Prize, nel ristorante Landscape del The Henry Jones Art Hotel. Questo albergo è stato ricavato all'interno dell'ex fabbrica di marmellate più grande del mondo (la Tasmania è considerata il frutteto d'Australia per il suo clima fresco particolarmente adatto alla coltivazione della frutta) ed ospita opere di settantotto artisti contemporanei che celebrano la Tasmania.

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Eucaliptus giganti

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La nostra fotografa Valentina Sommariva di fronte a un Eucalyptus regnans alto 79 metri, nella foresta del Mount Field National Park. Nel parco questi eucalipti monumentali sono presenti in gran numero, superando i novanta metri di altezza, tanto da essere annoverati tra gli alberi più alti al mondo.

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Incontri ravvicinati

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Gaetano Zoccali

Il nostro giornalista Gaetano Zoccali e la fotografa Valentina Sommariva in un selfie con un cucciolo di canguro di Forester, al centro di recupero della fauna selvatica Bonorong Wildlife Sanctuary di Hobart. I cuccioli orfani di madri investite sulle strade (che sopravvivono all'interno del marsupio) vengono curati qui da veterinari volontari e, quando possibile, reintrodotti in natura.

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Emblema floreale

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Gaetano Zoccali

Il fiore simbolo della Tasmania, quello dell'Eucaliptus globulus, un albero qui conosciuto come Blue Gum. Esistono oltre novecento specie di eucaliptus originari dell'Oceania; quelle della Tasmania hanno la peculiarità di resistere anche al gelo. L'associazione Blooming Tasmania propone escursioni nei parchi naturali durante i momenti delle fioriture, ma anche nei giardini più belli dell'isola. Imperdibile la visita ai Royal Tasmania Botanical Gardens di Hobart.

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Regno dei marsupiali

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Gaetano Zoccali

Il nostro giornalista Gaetano Zoccali e la fotografa Valentina Sommariva con un cucciolo di wombat, al Bonorong Wildlife Sanctuary, poco distante da Hobart. Parente del koala e del diavolo di Tasmania, questo marsupiale terricolo ha abitudini notturne.

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