Luoghi fantastici, in bilico tra estro e realtà, decorano tre collezioni inedite di porcellane firmate Vito Nesta. Per il lancio del suo brand Grand Tour, infatti, il designer trentunenne di origini pugliesi (ma milanese d'adozione) evoca universi lontani.
E adorna tre serie di piatti con seducenti donne berbere riccamente ingioiellate (linea Cairo), tribù africane dal fascino primordiale (Kenya) e misteriose suggestioni mediorientali (Libano).
Forte di una laurea in Interior design conseguita a Firenze, questo instancabile visionario vanta collaborazioni per marchi prestigiosi: da Roche Bobois a Les-Ottomans, fino a Society.
Risale invece a gennaio e al palcoscenico parigino di Maison&Objet il suo "debutto da solista", con creazioni caratterizzate da pattern floreali abbinati a disegni geometrici e motivi di antiche stampe.
Un'armoniosa mescolanza di scenari onirici e ricordi di viaggio ispirata alla Turquerie, moda orientalista in voga tra il XVI e il XVIII secolo influenzata dalle arti visive in auge nell'antico Impero Ottomano.
A tutto questo si aggiunge un tocco personale giocato sul filo della memoria: quel mondo creato dalla nonna materna nella masseria di famiglia, una Wunderkammer di pezzi unici raccolti con grande eclettismo.
Senza contare che per il futuro, nella valigia di questo romantico viandante, ci sono tanti nuovi sogni: tessuti, vasi e una mostra monografica.