In apertura, Pierre Gonalons sul sofà Mantilla Fiori, di Kazuhide Takahama.
L’emozione del passato e la carica del presente, in uno stile che celebra il savoir-faire del nostro Paese
Charme tipicamente francese, reso più intrigante dalla frequentazione assidua dell'Italia. L'interior designer parigino Pierre Gonalons (classe 1977) si muove con disinvoltura tra classicità e avanguardia; un mélange ardito diventato il suo tratto distintivo, in uno stile personale che lui stesso definisce «grafico e poetico al contempo, con accenni di romantica nostalgia». L'amore smisurato per il nostro Paese arriva da lontano: «dalla famiglia di mia madre, che vanta origini vigevanesi. Fin da piccolo tanta cultura e bellezza hanno esercitato su di me un fascino immenso».
La piena consacrazione di questo legame – affettivo ed estetico – giunge adesso con la nomina a direttore creativo della Paradisoterrestre Gallery, appena inaugurata a Bologna: «È ispirata agli anni Settanta e pensata come l'abitazione di un collezionista; gli interni riflettono il contesto d'epoca del palazzo, seppure nel taglio fortemente contemporaneo», spiega Pierre.
Lo spazio espositivo è l'emanazione dell'iconico brand fondato nel 1983 da Dino Gavina (1922 – 2007) e riproposto con appassionata erudizione da Gherardo Tonelli. Nel 2017 Gonalons aveva già iniziato a collaborare con il marchio, producendo due serie di accessori, The Other Side e All Around, assieme ai tessuti Fiori, per le sedute Mantilla 225 di Kazuhide Takahama, e Futuristi, che ora rivestono la poltrona P e il pouf S della Marcel Collection, sempre del maestro giapponese: pezzi esibiti nello store, accanto ad altri storici o rieditati attraverso un sofisticato lavoro di ricerca.
Formatosi all'École Camondo di Parigi, nel 2003 Pierre ha fondato la maison Ascète, firma di oniriche lampade e sospensioni, oltre a complementi dal taglio scultoreo in limited edition. L'ultima ideazione è rappresentata da Fleurs, una linea di piastrelle in partnership con Ceramica Bardelli, che svela la sua anima più decorativa. I motivi, in memoria dei Fiori Futuristi di Giacomo Balla, giocano con trame fitte e colori accesi, trasformando pavimenti e pareti in magici giardini astratti. Al prossimo Salone del Mobile 2020, poi, darà la sua impronta a un intero appartamento nell'intento di portare a Milano una concezione speciale di Eden: quel mondo armonioso in equilibrio tra passato e innovazione.