Da status symbol a rifugio accogliente. La casa scopre una vocazione inedita e il valore di un approccio su misura
Un'intesa totale sul senso del bello e la medesima filosofia: firmare progetti residenziali dando voce al committente, senza imporre mai uno stile. Le gemelle Nathalie e Virginie Droulers hanno le idee chiare e un portfolio di tutto rispetto. A capo dello studio milanese Droulers Architecture dal 2002, realizzano interni dal sofisticato taglio sartoriale, perché in casa l'eleganza è un'attitudine innata. Abituate sin da bambine ad affinare il gusto tra i saloni di Villa d'Este – iconico hotel sul lago di Como appartenuto a lungo alla famiglia – hanno fatto pratica anche negli States.
Laureata in architettura al Politecnico di Milano, Nathalie ama definire gli spazi e le luci. Virginie, forte degli studi alla Parsons School of Design di New York, si occupa del décor. «Ci dividiamo i cantieri e iniziamo con un moodboard condiviso, tuttavia lo scambio di idee è continuo», dichiarano all'unisono. «Auspichiamo che, quanto a predilezioni estetiche, chi si rivolge a noi parli la nostra stessa lingua. Non siamo minimaliste, però miriamo a creare spazi visivamente puliti, vivacizzati da metalli, modanature in gesso, colori e texture capaci di dare il giusto movimento».
Con l'expertise maturata nel Regno Unito, in Italia e oltreoceano, le due sorelle coniugano decorazione à la française e quel razionalismo tipico di Como, città in cui sono cresciute. «L'influenza di Antonio Sant'Elia e Giuseppe Terragni è palpabile», rivela Nathalie. Un'essenzialità evidente nella collezione Droulers Lab, linea di arredi bespoke. Virginie, dal canto suo, apprezza il tratto di Jacques Grange, Andrée Putman e Pierre Yovanovitch: «esempi da seguire quando si vestono gli ambienti». A dare prova del loro estro si aggiungono le commissioni in campo navale e le ville di grandi collezionisti. «Abbiamo curato interiors di barche a vela e yacht. Con l'arte, invece, l'approccio è rigoroso: non costruiamo attorno a tele e sculture, a meno che non si debba trovare posto a opere XL di Anish Kapoor e Tony Cragg, con immensa soddisfazione dei proprietari», precisano. Ma il riconoscimento più gratificante è giunto proprio durante i tempi bui del lockdown: tanti clienti hanno ringraziato Nathalie e Virginie per il loro approccio tailor-made, capace di rendere ogni dimora unica e irripetibile.