Da status symbol a rifugio accogliente. La casa scopre una vocazione inedita e il valore di un approccio su misura

Un'intesa totale sul senso del bello e la medesima filosofia: firmare progetti residenziali dando voce al committente, senza imporre mai uno stile. Le gemelle Nathalie e Virginie Droulers hanno le idee chiare e un portfolio di tutto rispetto. A capo dello studio milanese Droulers Architecture dal 2002, realizzano interni dal sofisticato taglio sartoriale, perché in casa l'eleganza è un'attitudine innata. Abituate sin da bambine ad affinare il gusto tra i saloni di Villa d'Este – iconico hotel sul lago di Como appartenuto a lungo alla famiglia – hanno fatto pratica anche negli States.

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Pietro Savorelli
In una dimora a Cortina d’Ampezzo, la scultorea sospensione Barra d’oro di Viabizzuno dà carattere alla boiserie in legno.

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Pietro Savorelli
Il salotto di una villa a Lugano arredato con il coffee table Seduto di Droulers Lab e una coppia di daybed di Mario Botta per Alias.

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Pietro Savorelli
Il living di una residenza a Cortina che sfoggia un tavolo bespoke e due poltroncine Chinotto, di Azucena.

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Pietro Savorelli
La camera padronale di un interno a Londra in cui spiccano un comodino custom-made, un’abat-jour vintage e l’elegante testiera del letto rivestita con velluto di seta.

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Pietro Savorelli
La sala da bagno in marmo di Izmir in una casa londinese.

Laureata in architettura al Politecnico di Milano, Nathalie ama definire gli spazi e le luci. Virginie, forte degli studi alla Parsons School of Design di New York, si occupa del décor. «Ci dividiamo i cantieri e iniziamo con un moodboard condiviso, tuttavia lo scambio di idee è continuo», dichiarano all'unisono. «Auspichiamo che, quanto a predilezioni estetiche, chi si rivolge a noi parli la nostra stessa lingua. Non siamo minimaliste, però miriamo a creare spazi visivamente puliti, vivacizzati da metalli, modanature in gesso, colori e texture capaci di dare il giusto movimento».

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Guido Taroni
Le gemelle Droulers.
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Pietro Savorelli
Wallpaper dipinta a mano Salice.
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Pietro Savorelli
Applique in ottone Leaves, collezione Droulers Lab.

Con l'expertise maturata nel Regno Unito, in Italia e oltreoceano, le due sorelle coniugano decorazione à la française e quel razionalismo tipico di Como, città in cui sono cresciute. «L'influenza di Antonio Sant'Elia e Giuseppe Terragni è palpabile», rivela Nathalie. Un'essenzialità evidente nella collezione Droulers Lab, linea di arredi bespoke. Virginie, dal canto suo, apprezza il tratto di Jacques Grange, Andrée Putman e Pierre Yovanovitch: «esempi da seguire quando si vestono gli ambienti». A dare prova del loro estro si aggiungono le commissioni in campo navale e le ville di grandi collezionisti. «Abbiamo curato interiors di barche a vela e yacht. Con l'arte, invece, l'approccio è rigoroso: non costruiamo attorno a tele e sculture, a meno che non si debba trovare posto a opere XL di Anish Kapoor e Tony Cragg, con immensa soddisfazione dei proprietari», precisano. Ma il riconoscimento più gratificante è giunto proprio durante i tempi bui del lockdown: tanti clienti hanno ringraziato Nathalie e Virginie per il loro approccio tailor-made, capace di rendere ogni dimora unica e irripetibile.

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Pietro Savorelli
Il salotto di una dimora a Londra arredata con poltrone e divano custom-made, coffee table Seduto e lampada Beba, entrambi della linea Droulers Lab.