Interni domestici e scene di vita quotidiana fanno da sfondo a una galleria di giovani che evocano le sue radici africane
Un viaggio a 16 anni dalla Nigeria agli Stati Uniti, alla ricerca di un'esistenza migliore o semplicemente di una vita. Una storia contemporanea ma a suo modo particolare quella di Njideka Akunyili Crosby, i cui lavori rispecchiano la tradizione pittorica occidentale, decorativa e ricca di dettagli perlopiù domestici, aggiungendo elementi provenienti dalla sua terra d'origine, l'Africa. Un dualismo culturale impossibile da superare − come accade a tutti coloro che hanno dovuto dividere la propria esistenza in luoghi differenti − capace di generare una visione nuova, virtuosa. Ora, la serie The Beautyful Ones è in mostra a Venezia nei giorni della Biennale (fino al 13 luglio), alla galleria Victoria Miro.
Si tratta di tele dalla portata emotiva ancora maggiore se filtrate attraverso la lente dell'America odierna (dove Njideka risiede e lavora), che vive con apprensione il problema delle migrazioni. E allora, non più muri ma stratificazioni, layers fotografici capaci di inglobare pittura, stili e strumenti diversi per fondere due realtà. La tecnica del collage è effettuata su larghi formati, ritagliando immagini da riviste o prendendole dal web.
In ogni composizione Akunyili Crosby costruisce un legame speciale e armonioso tra universi agli antipodi: l'auspicio è quello che gli artwork possano essere un simbolo, un volano in grado di trasportare le intenzioni nella vita reale. Nata nel 1983 a Enugu, in Nigeria, Njideka è figlia di Dora Nkem Akunyili: ex direttore generale della National Agency for Food and Drug Administration and Control, nonché ex Ministro nigeriano dell'Informazione e delle Comunicazioni. Vincitrice di numerosi premi, tra i quali il prestigioso Prix Canson (2016), nello stesso anno è stata inclusa nella lista Women of the Year del Financial Times. E dire che il debutto risale solo al 2012, con la partecipazione al Primary Sources, presso lo Studio Museum di Harlem; da lì in poi ha esposto ovunque negli Stati Uniti e all'estero, con personali e in importanti collettive.
La sua sofisticata produzione ha suscitato pure l'interesse del collezionismo internazionale e alle aste ha fatto registrare cifre da record. Nel febbraio 2017, durante la Evening Sale di Christie's New York, l'opera The Beautiful Ones è stata battuta per oltre 3 milioni di dollari. Attualmente sono numerosi i musei in coda per ospitare una sua antologica, ma l'attesa si prospetta lunga considerando che lei si dedica al massimo a cinque/sei quadri l'anno. Senza contare che alcuni capolavori sono già custoditi permanentemente nelle raccolte della Tate Modern di Londra e del Museum of Modern Art di New York. Per l'Italia, a pochi passi dal Teatro La Fenice, arriva l'occasione di apprezzarne de visu l'inarrestabile talento.