Che cos’hanno in comune una tazza di caffè e l’elisir di lunga vita?Sono praticamente la stessa cosa. Alt a tutte le controindicazioni (sacrosante, ma più legate alla quantità di zucchero sciolta nel caffè), pare infatti che la caffeina abbia molto in comune con il buon funzionamento dell’organismo. È quanto emerso da uno studio della Harvard School of Public Health che, dopo aver esaminato un campione di persone che consumano abitualmente dalle tre alle cinque tazze di caffè al giorno, hanno scoperto quanto per loro il rischio di morte prematura sia decisamente basso.

Circa il 15% di rischio in meno rispetto a coloro che non bevono regolarmente (o affatto) caffè. Ebbene sì, oltre ad allontanare malattie come il diabete di tipo 2, malattie cardiache o del fegato, la pausa caffè (oltre a rivelare previsioni future leggibili sul fondo rimasto nella tazzina) nasconderebbe molti più benefici che controindicazioni. Forse proprio partendo dal fatto che per berlo è necessario prendersi un pausa per sé, archiviando almeno per 5 minuti, pensieri e stress.