Lo zucchero fa male. Zucchero = droga, tuonano alcuni medici. Gli alimenti troppo dolci espongono al rischio di diabete e sindrome metabolica, sono tossici per l’organismo, sballano i valori delle analisi e rovinano le funzionalità dell’organismo. Ciliegina sulla opsss torta, rovina pure la pelle. Di troppo zucchero si può morire: no, non stiamo demonizzando troppo uno degli elementi base della nutrizione umana, stiamo semplicemente elencando zucchero ed effetti collaterali, che sono tanti. Il cioccolatino al latte consumato per golosità non è un danno, mangiarne tanti al giorno per un lungo periodo sì. Lo sappiamo, state avendo una reazione violenta al pensiero di dover rinunciare al cornetto del buongiorno o alla fetta di torta della merenda pomeridiana, ma tant’è: la dottoressa Brooke Alpert, autrice del libro The Sugar Detox, spiega ad Health che rinunciare allo zucchero è difficile, tanta è la sua potenza nelle nostre vite. Siamo abituati a classificare come positivo ogni alimento che sia vagamente dolce, figuriamoci se possiamo rinunciare alla nostra dose zuccherina quotidiana. Ma esattamente come avviene per le addiction, spiega la nutrizionista, eliminare drasticamente lo zucchero da un’alimentazione ricca è uno shock per l’organismo:”Chi è davvero dipendente dallo zucchero si sente spaesato quando lo elimina del tutto. Possono avvertire mal di testa, stanchezza e un umore diverso, particolarmente irritabile”. Diminuire lo zucchero nella dieta si può e alcuni suggerimenti aiutano a fare detox senza soffrire troppo.

Come smettere con lo zuccheropinterest
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#Elimina lo zucchero in un colpo solo

Sei drogata di zucchero? Il paragone sarà estremo ma lo zucchero è per te come fumare per un tabagista. L’unica soluzione è una vera prova della volontà: eliminalo di colpo e una volta per tutte, come gli alcolisti. Secondo alcuni nutrizionisti è l’unico modo per risolvere il problema. Tanto non riuscirai mai a diminuirne le quantità, il tuo corpo è intossicato. La progressione al ribasso non funziona quasi mai (pensa alle sigarette…), meglio un colpo secco: comincia con tre giorni completamente sugar-free. Sì, togli anche la frutta.

#Mangia bene per sentirti meglio

Se il taglio netto di zuccheri ti fa sentire sulle montagne russe emozionali, bilancia mangiando bene: coccolati con cibi di altissima qualità che possono darti il giusto apporto energetico e soddisfino, soprattutto, il tuo gusto personale. Ricorda: ti servono grassi sani, hai un’ampia scelta di alimenti favolosi e buonissimi. Comincia con una colazione ben cucinata. Magari è la volta buona per riprovare quel toast di avocado che ti aveva affascinato tanto, non trovi? Extra tip: bevi tantissima acqua per contrastare i probabili mal di testa che ti verranno mentre ti disintossichi dallo zucchero (sì, fa così male)

#Contro il craving: le spezie

Superare i momenti di fame nervosa è un’impresa durissima quando sei in fase disintossicazione dallo zucchero, ma hai un asso nel (pardon) cucchiaio: le spezie e le erbe. Vacci pesante, te lo diciamo chiaramente: gioca con gli agrumi, infuoca con jalapenos e pepe, divertiti con aglio, cipolla, porro e quel figo dello scalogno. Il sapore ti farà sentire meno la mancanza degli zuccheri. Magari abbi l’accortezza di non baciare nessuno per le 12 ore successive, va’.

#Zuccheri naturali, che passione

Dopo tre giorni di detox durissimo, puoi ricominciare ad aggiungere piccolissime quantità di zucchero alla tua dieta. Molla quel cucchiaino che volevi usare nel caffè e leggi bene: non è ancora tempo per quello. Prima tocca alla frutta, poi al miele e allo sciroppo d’acero (indicato anche nelle diete vegan), che sono dolcificanti naturali importantissimi. Comincia con mele e banane per addolcire la vita: piano piano il tuo corpo si riabituerà agli “zuccheri naturali” e potrai concederti, di tanto in tanto, anche un brownie al cioccolato. O un bel cornetto nel brunch del sabato mattina. Di tanto in tanto persino le patatine fritte, consapevole che sono il premio godurioso per la tua bravura alimentare.

Foto di apertura di Christiann Koepke su Unsplash.