Forse ti sarai chiesta come si fa la pizza in casa. Domanda legittima. Del resto, anche se i gusti son gusti, su una cosa tutti sono d'accordo: la pizza è sempre l'invenzione più buona di tutti i tempi. Non a caso, è uno dei pochi cibi universali che non ha traduzione.

Si chiama pizza a Napoli, dove la fanno indubbiamente meglio che da qualsiasi altra parte del mondo, ma si chiama pizza pure in Cina, in Australia, in California o in Argentina.

Questo per dire come la pizza sia uno dei piatti più amati in tutto il globo, uno dei segni distintivi della gastronomia partenopea e più in generale italiana. Nuovi chef? Antiche cuoche? Ecco la ricetta definitiva per preparare la pizza fatta in casa in 6 mosse, dall'impasto alla lievitazione.

Come si fa la pizza in casa ingredienti

Ingredienti per l'impasto: le dosi sono per 4 persone. Occorrono per prima cosa le farine, 250 grammi di tipo 0 ed altri 250 grammi di tipo 00. Vanno aggiunti poi 10 grammi di lievito di birra, 20 ml di olio evo, un pizzico di sale iodato e di zucchero ed un bicchiere colmo d'acqua.

Ingredienti per la preparazione del condimento: 500 grammi di passata di pomodoro, 350 grammi di mozzarella (l'ideale sarebbero il fiordilatte di Agerola, come vuole la tradizione napoletana, oppure la mozzarella di bufala, che però perde molto latte), e qualche foglia di basilico con un pizzico di sale e di olio. Hai tutto? Bene, cominciamo a preparare la nostra pizza.

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Come si fa la pizza in casa ricetta in 6 mosse

1. Si parte naturalmente dall'impasto. In una ciotola vanno versate le farine, in un'altra il lievito sbriciolato in acqua tiepida insieme allo zucchero. Dopo alcuni minuti, parte del lievito sciolto in acqua va versato nella ciotola della farina, proprio al centro, aggiungendo olio e sale iodato, che non inibisce la lievitazione.

A questo punto inizia a lavorare il composto con le mani, integrando a poco poco l'impasto con altro lievito ed acqua fino a che ha raggiunto la compattezza giusta. Lavora energicamente: il composto non deve presentare grumi e deve essere il più possibile omogeneo.

Una volta diventato morbido ed elastico, può essere diviso in panetti e sistemato su un piano spolverato con della farina. Copri i panetti con un panno e lasciali riposare lontano da correnti d'aria, in un posto tiepido e non ventilato: l'importante è che non ci siano sbalzi di temperatura.

2. Trascorse 3 ore, controlla che l'impasto sia cresciuto fino a raddoppiare il proprio volume iniziale: a questo punto sei pronta per infornare. Prima però devi oliare per bene due teglie, dove sistemare parte dell'impasto lievitato. Staccatene una parte dal resto, che va tenuto sempre sotto il panno, e stendila lungo tutto il diametro della prima teglia. Poi fai la stessa operazione con la seconda teglia.

3. Ora si può aggiungere il condimento. Versa in una ciotola la passata di pomodoro, aggiungi un pizzico di sale e una spruzzatina d'olio e mescolali per bene, poi distribuisci il contenuto sulle pizze aiutandoti con un cucchiaio. Regola il forno ad una temperatura di 220 gradi ed inforna le teglie con le tue margherite per 5 minuti. Se il forno non è ventilato, la temperatura va aumentata di una trentina di gradi ed il tempo di cottura può aumentare fino a 7 minuti.

4. Nel frattempo, scola la mozzarella e dividila a cubetti. Strizzala per bene, in modo che una volta in forno non rilasci troppo liquido, poi estrai la pizza e condiscila con i cubetti. A questo punto inserisci di nuovo la pizza in forno per altri 5-7 minuti: quando senti odore di pizza nell'aria, vuol dire che è pronta.

5. A questo punto puoi servire le pizze su un piatto da portata, guarnendole con le foglioline di basilico, proprio come nella margherita tradizionale, inventata da un pizzaiolo napoletano nel 1889, in occasione di una visita della regina Margherita di Savoia in città.

6. Le pizze vanno servite e gustate ben calde e nel caso avanzassero possono essere conservate in frigo per altre 24 ore. Se i commensali sono più di 2, una volta pronte le prime due pizze puoi realizzarne altre con l'impasto rimasto, che può essere utilizzato per altri 2 giorni.

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