Succo d’arancia 100%, buono, fresco e dissetante. E soprattutto, sano. Questo è quello che abbiamo sempre pensato del succo in cartone, che spesso abbiamo sostituito alle bevande frizzanti e piene di zuccheri, ormai considerate il demonio delle diete. Certo, del resto: i benefici del succo d'arancia sono quasi miracolosi...Mhhh anche no. Anche il più energetico succo al mondo e il rimedio della nonna più sicuro EVER se la passa male, malissimo (al pari dei dolcificanti che non fanno perdere peso). Secondo un clamoroso articolo di TheAtlantic.com, il succo di arancia non avrebbe niente di particolarmente sano, almeno, non più di un soft drink qualsiasi. Il magazine svela infatti ciò che non era poi questo gran segreto, ovvero che la leggenda sulle proprietà del succo d'arancia si è diffusa agli inizi del secolo scorso, quando si è dato vita alla produzione di succo conservato per avere a disposizione, anche fuori stagione, tutte le sue vitamine necessarie (o così crediamo). Oggi sappiamo che, il processo con cui viene ricavato, una drastica pastorizzazione, non mantiene molte vitamine in vita. Anzi. Ps: non è un caso che la bufala-bomba sia scoppiata negli Usa a seguito di un campanello d'allarme quale il continuo calo della vendita del tradizionale succo di frutta da colazione del campione (americano).

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Facciamo un passo indietro, fino alle origini della leggenda. Intorno al 1920 la campagna di lancio del nuovo prodotto, supportata dalle testimonianze di biochimici e nutrizionisti, assicurava che il succo d’arance fosse talmente sano da curare malattie tipiche della malnutrizione dell’epoca, come lo scorbuto. Ma anche l’acidosi, la riduzione del pH del plasma sanguigno, e sintomi di spossatezza. A quel tempo il succo d’arancia non aveva nemmeno un gran sapore, si trattava solo di spremuta molto bollita e conservata con metodi rudimentali. Ma il battage pubblicitario fu così efficace che persino in zone come la California, dove di arance fresche ce ne sono a bizzeffe, si finiva per preferire il cattivo sapore del succo a quello della spremuta fresca.

Fra i guru che predicavano le proprietà del succo d'arancia c’era anche Elmer McCollum, colui che ha divulgato fra la gente comune l’importanza delle vitamine, ma che oggi viene visto come un personaggio ambiguo, che piuttosto diffuse la “vitamania” e il panico riguardo l’acidosi, ancora oggi un cavallo di battaglia dei moderni complottisti. Basti pensare che al tempo, la campagna di prevenzione e cura dell’acidosi puntava molto su uno dei suoi presunti effetti: rende le ragazze "poco attraenti" perché poco "energiche", e quindi a rischio di restare zitelle.

L’invenzione del succo concentrato e congelato è arrivata poi durante la Seconda guerra mondiale, per rifornire di vitamine i soldati al fronte, dato che quelle in cristalli avevano un pessimo sapore. Grazie alla super produzione bellica, l’industria del succo di arance divenne così florida che dopo la guerra fu facile imporlo come un’immancabile simbolo della prima colazione. Una reputazione guadagnata quindi, con il susseguirsi di leggende di marketing. Nel 1960, la Food And Drug Administration, il potentissimo ente di controllo dei prodotti alimentari americani, ha cominciato a rimettere tutto in discussione e a obiettare la scritta “fresh” sui cartoni del succo. Senza che questo abbia scoraggiato i consumatori.

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Oggi, come racconta theatlantic.com, possiamo leggere libri come Squeezed: What You Don't Know about Orange Juice, di Alissa Hamilton in cui si spiega che il succo d’arancia è un prodotto che necessita così tanta lavorazione da doverci aggiungere, alla fine, gli aromi che ha perso durante il processo. Il marchio Tropicana (di proprietà della Pepsi) è stato anche oggetto di una controversia legale perché usava il claim “tutto naturale”. Ovviamente, proprio come McDonald’s che sta puntando a migliorare la qualità dei suoi hamburger offrendo l’alternativa con carne fresca, le multinazionali che producono succo d’arancia stanno ora studiando i modi per rendere veramente healthy il loro prodotto. Nel frattempo possiamo continuare a consumare succo d’arancia come abbiamo senza fatto, perché è ormai entrato a far parte del kit di gusti a cui siamo abituati, e perché quando è fresco è decisamente dissetante. Ma senza aspettarci nulla di più miracoloso di quello che troveremmo in un bicchiere di acqua e fruttosio.

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