Il 2018 sarà l’anno dei superfood. Polverine solubili, bucce di verdure e funghi magici. Di tutti quanti, quelli più incompresi e sottovalutati sono gli ultimi della lista. Perché dopo una vita passata a trifolarli, è strano immaginarne altre versioni. Le domande sono tante. A che servono i funghi in polvere? Che sapore hanno? Come si consumano? In realtà vengono chiamati funghi funzionali, che di proprietà miracolose non sono certo avari. Si consumano liofilizzati, da soli o addizionati alle bevande da tazza preferite, anche il caffè. Ma l’esperimento che ha tentato Joanna Townsend di Fastcompany.com riguardo ai funghi e caffè ha un solo obiettivo: eliminare il secondo dalla propria vita. Da quello che si intuisce, Townsend è una di quelle persone sfortunate che non possono godere dei benefici del consumo moderato di caffeina, che sono: prontezza di riflessi, aumento della creatività, riduzione della degenerazione cognitiva e della depressione. Per molti altri, compresa l’autrice dell’articolo, il caffè significa invece una serie di effetti collaterali come ansia, battiti irregolari, insonnia e irritazione dei villi intestinali. La mattina in particolare, soffriva di forti stati ansiosi, perché in persone come lei il caffè stimola la produzione del cortisolo, l’ormone dello stress.

Funghi in polvere nel caffèpinterest
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Foto di Tyler Nix per Unsplash.

Una volta smesso di consumare caffè, Townsend ha sperimentato diversi effetti collaterali. Mal di testa, dovuto alla recessione della caffeina nell’organismo, ma anche la scomparsa dell’ansia mattutina e degli attacchi di panico. Dopo sei mesi ha cominciato a sentire il desiderio di bere nuovamente il caffè, ma non volendo cedere, ha cominciato a cercare un sostituto valido. "Non sono una patita di roba olistica”, dice nel suo racconto l’autrice, “ma ho provato degli instant mushrooms, un caffè vero e proprio a base di funghi”. Anche lei aveva sentito parlare dei funghi funzionali e si è detta: perché no? Il “provato per voi” ha dato questi risultati. Il caffè (che lei ha comprato da Whole Food, la catena di alimentari più grande d’America) è fair trade, biologico 100% miscela arabica a cui sono stati miscelati funghi cordyceps ed estratti di fungo lion’s mane. Il sapore, riferisce Joanna, è buono. Per cui è andata avanti un mese. A quel punto ha potuto dire con certezza statistica di aver guadagnato in energia e prontezza senza sentirsi ansiosa, o sperimentare accelerazioni del battito cardiaco. Inoltre, ha notato di poterne bere anche una tazza verso le 4 del pomeriggio, cosa che con il caffè normale l’avrebbe costretta a rimanere sveglia fino a tardi. E l’intestino? “Sembra che non ci siano effetti collaterali noiosi”, conferma.

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La conclusione che dobbiamo trarre da questa esperienza è che i funghi DEVONO entrare a far parte della nostra dieta il prima possibile. Non per una questione di moda, che ci ha portato a snobbare sempre di più i consigli sull’alimentazione corretta, ma perché i chaga, reishi, i lion’s mane e i cordyceps sono effettivamente importanti. Fanno bene all’apparato digestivo, al cuore, aumentano le difese immunitarie e sono molto più antiossidanti della maggior parte degli alimenti che conosciamo in natura con queste proprietà (più degli acai, riferisce Townsend). Il caffè ai funghi non è forse buono come quello tradizionale, ma la nostra disposizione a consumarlo deve essere proporzionale alla nostra voglia di godersi la vita in buona salute. Per cui, speriamo di trovare presto questa bevanda anche nei nostri supermercati, senza doverla ordinare da curiosi siti new age per fargli solcare gli oceani fino alla nostra tazza.