Nostra Signora Dell’Olio di semi e il miracolo forse compiuto: le patatine fritte curano la calvizie. Dissacrante gioia dei paladini del cibo sano, e via tutti pronti a ordinare le french fries dai delivery preferiti o a cucinare le patate fritte perfette croccanti. Fermi: per amor di precisione, è l’olio delle patatine fritte a contenere una spinta valida alla cura per la calvizie. E non perché assorbiamo i poteri del cristallo di olio fritto pur di avere una chioma fluente, niente di tutto questo. Il segreto dell’olio delle patatine fritte contro la calvizie incipiente è un componente che si sviluppa durante la frittura, il dimetilpolisilossano, che aiuta i follicoli piliferi a mantenersi produttivi nelle terapie anticaduta rigenerative.

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Quindi no, non è vero che le patatine fritte fanno bene contro la perdita dei capelli e l’alopecia androgenetica, che da brava genderless (nonostante il nome) colpisce sì numerosi uomini ma anche molte donne. A quanto pare la convinzione errata dei poteri curativi delle patatine ha colpito così tanto il pubblico che gli stessi ricercatori della Yokohama University in Giappone, autori dello studio pubblicato su Biomaterials, hanno dovuto chiarire di fronte alle richieste di via libera alle patatine fritte da parte di molti calvi e calve. “Non conta quante patatine fritte mangiate, i capelli non ricresceranno comunque. È un errore di comprensione che è diventato virale” ha commentato il ricercatore Junji Fukuda all’agenzia Reuters quando lo studio finì sulla bocca di tutti. È pero vero che lo studio di per sé è stato davvero rivoluzionario, permettendo di osservare come il dimetilpolisilossano contrasti effettivamente il calo di produzione dei follicoli piliferi, aiutando davvero a combattere la calvizie. Ma da qui a ingollare chili di patatine fritte con lo champagne, ce ne passa davvero.