Forno forno delle mie brame, rendi perfetto il mio manicaretto avvolto dalla carta forno. D’inverno è anche piacevole accenderti, d’estate un po’ meno ma di leccornie estive che richiedono il tuo utilizzo ce ne sono fin troppe, dal pesce al forno ai pomodori con il riso, e non possiamo proprio fare a meno di te. Magari, con la quota di stress più bassa si ha il tempo per indagare su che/cosa/come riguardo a ciò che usiamo per cucinare col forno. Esempio: quando prepariamo un buon rotolo di spinaci, che tagliato a fette e freddo, è ottimo anche per un pic nic, abbiamo per forza bisogno di cuocerlo in un foglio di carta forno. E in questi momenti a bassi livelli di stress viene da chiederti, domanda inedita, “ma la carta forno fa male?”.

Il primo motivo per cui potremmo preoccuparci è che la carta forno ha la reputazione di essere sbiancata con cloro. Questo potrebbe significare che quando viene riscaldata rilascia diossina, e la diossina è tossica. Il secondo problema è che la carta è stata trattata per renderla antiaderente. Si dice che nelle prime versioni contenesse metalli pesanti, che notoriamente non sono il massimo da mettere a contatto con ciò che mangiamo. Ora questa ipotesi è da escludere. La carta da forno è oggi, ufficialmente ottenuta con polpa di pura cellulosa a cui viene aggiunto un ingrediente che la rende resistente fino a 220°C. Qual è questo ingrediente?

La carta da forno è spalmata di silicone. Per quanto l’idea posso lasciare perplessi, il silicone è considerato una delle sostanze artificiali più compatibili con il nostro organismo. Di silicone sono fatte le protesi mammarie, ad esempio. Di silicone sono fatti gli stampi da forno. Il silicone è stato per molto tempo un ingrediente importante dei cosmetici, ora si tende a non includerlo più perché può otturare i pori, ma comunque non è tossico per il nostro organismo. Per questo la carta da forno è da considerarsi un gadget da cucina sicuro. Sicuro, però, a determinate condizioni. Se c’è scritto che resiste fino a 220°C, un motivo c’è, e bisogna attenersi a quella temperatura senza barare. Se infatti si cerca di cuocere qualcosa a temperature più alte, la carta si secca e si sminuzza in briciole. E le briciole finiscono nel cibo. Mangiare la carta da forno, sbiancata comunque, come ogni tipo di carta, usando sostanze chimiche, spalmata con una sostanza che non è tossica, ma comunque non organica, non è il massimo della vita. Per cui sì alla carta forno, ma senza MAI farla bruciare. E se cerchiamo un'alternativa, ce ne sono solo due: i tappetini di silicone, e siamo da da capo, o il vecchio sistema di imburrare il tegame. Ps. occhio alla differenziata: se vi chiedete "la carta forno dove si butta?" la risposta non è "nella carta".