Domanda da amanti del miscelato: come si fa a conoscere approfonditamente tutte le realtà dei migliori gin italiani senza rovinarsi il fegato? La risposta sta nell'eureka di un'intuizione felice. In epoca di subscription per quasi ogni necessità/desiderio/voglia umana, dagli servizi in streaming a borse e abiti a noleggio, anche il cibo entra prepotentemente in scena: un abbonamento ai gin italiani artigianali più buoni, premium per essere precisi, prodotti rigorosamente tricolore, in tirature così limitate da non raggiungere il favore della distribuzione. Assemblaggio in box eleganti con ricette di cocktail col gin, garnish, indicazioni e snack, e voilà The Gin Way, il nuovo modo di sorseggiare grandi distillati restando pigramente sul balcone di casa. Snob, ma con classe.

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L'idea è venuta a tre amici -Alessio Maccione, Cesare Zavattaro e Sabrina Sinigaglia, tutti bresciani-, con il nobile intento di fare da tramite diretto e gioioso tra i piccoli produttori di distillati d'eccellenza e i consumatori dal palato fino, senza passare per ulteriori tappe della filiera. Ma perché proprio il gin? "Perché è uno dei distillati che preferiamo. E perché ci siamo resi conto, anche senza svolgere particolari indagini di mercato, che nella miscelazione è uno dei più richiesti. Quello che però mancava, ed è per questo che è nata The Gin Way, era il collegamento tra i consumatori o gli appassionati e i produttori di nicchia" spiegano a Marieclaire i tre soci. Discovery retail è il termine tecnico: loro si occupano della ricerca dei produttori di gin artigianali italiani e della messa a punto delle box. Al cliente non resta che cliccare su abbonamento e ricevere, ogni mese, la sua personale scatola delle meraviglie, declinate di volta in volta in base agli aromi del gin, al mood che si vuole trasmettere, al cocktail che si vuole omaggiare (tipo: Martini Dry della vita). Qualche gin cui sono particolarmente affezionati? "Non esistono delle preferenze specifiche perché la nostra idea è proprio quella di portare chi ha scelto The Gin Way a fare un viaggio alla scoperta dei gin e dei giusti abbinamenti" continuano Alessio, Cesare e Sabrina. "Il lavoro che sta a monte è quello di selezionare gin premium italiani spesso poco conosciuti al grande pubblico, di provarli per capire quale tonica abbinare e di condurre così il consumatore a capire i pregi e, soprattutto, le differenze".

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Courtesy TheGinWay

L'iscrizione si fa via sito, l'abbonamento è rinnovabile per uno-due-tre mesi, la cura estrema dei dettagli è assicurata. Una volta scoperta la bottiglia di gin del mese, si aprono due strade: la libera interpretazione degli ingredienti, o la lettura attenta dei consigli di abbinamento. Solitamente The Gin Way fornisce già la migliore acqua tonica da miscelare al gin del mese, assieme ai garnish più indicati ("Tutte le ricette dei cocktail sono pensate e studiate dalla nostra bartender Romina Roncadori, titolare del Cadillac Bottega Caffè di Desenzano del Garda, in provincia di Brescia" spiegano i tre) e agli snack da associare all'aperitivo prediletto. Ma nulla vieta di fare di testa propria, aggiungere un cubetto di ghiaccio o dedicarsi alla degustazione del gin comme il faut. Berlo in purezza durante la cena? Montare il miglior gin tonic della carriera home mixologist in un mix di toniche ed erbe? Feel free. Con la grande tendenza di rinascita dei personalissimi mobili bar domestici arricchiti di scelte personali, bottiglie speciali e limited edition da (quasi) collezione, The Gin Way assicura il perfetto approvvigionamento chic di uno dei distillati più bevuti degli ultimi anni. Che, bontà sua, la moda continua a dettarla, invece di seguirla.