Breviario sul portavivande termico, certezza di pranzi sulla sabbia, in campagna, in ufficio...
In acciaio, con manico o a tracolla, colorato ma anche minimalista, il thermos per conservare cibi e bevande assolve la funzione estetica quanto la prova palato. Provare per credere.
Chi ha avuto la fortuna di visitare il Giappone lo sa: il portavivande termico non è solo un oggetto pratico ma anche uno dei tanti simboli della tradizione locale. Nella terra dei manga viene chiamato bentō. I giapponesi iniziano a utilizzarlo, udite udite, già nel 1180 circa, durante l'epoca Kamakura. Il nome significa conveniente. Ed è per questo che è giunto fino all'indaffarato e cosmopolita occidente, molti anni più tardi: portare con sé a lavoro il cibo cucinato a casa si adatta molto di più a una vita piena di impegni. Inoltre il portavivande termico, per mantenere intatti i sapori di cibi e liquidi freddi, strizza l'occhio al concetto di sostenibilità: non si sprecano piatti, magari in plastica, bicchieri, forchette. Tutto è à emporter, dalla propria abitazione. E come tutti gli accessori da portarsi in giro, da sfoggiare in ufficio durante la pausa pranzo o in vacanza per deliziosi picnic, è spesso dotato di un packaging accattivante. Del resto anche l'occhio vuole la sua parte. Et voilà, qualche suggerimento sui portavivande termici su misura per voi trovati su Amazon.
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