Michelle è sempre stata una ragazza in gamba, dalle doti brillanti in fatto di gestione delle finanze. La sua formazione da giornalista finanziaria l’ha aiutata molto a capire come gira (e fare girare) il denaro. Forte della sua abilità ha deciso (era il Black Friday del 2015, il Natale del consumismo made in US e non solo) di impegnarsi seriamente a non spendere più del dovuto per un anno intero. «Ho risparmiato 23mila dollari», ha spiegato al Telegraph, «è bastato rivedere le priorità e grazie a un planning che ho seguito alla lettera, ce l’ho fatta». Non è il primo caso di cavia che rompe il patto con il denaro, un’altra donna ci è riuscita e oggi vive (benissimo) con 15mila euro all’anno. Risparmiatrici seriali e un tantino borderline? No, un semplice esperimento sociale (pare) riuscitissimo.

 Risparmiare soldi: come fare per non spendere troppopinterest
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«A parte il mutuo, la spesa (rivista al centesimo), le utenze, l’assicurazione, i costi del telefono, insomma, le uscite più che necessarie, ho tirato la cinghia su quello che è disutile, superfluo», continua Michelle, «e ho calcolato un’uscita mensile pari a circa duemila dollari al mese». Su che cosa è riuscita a risparmiare? In primis la logistica quotidiana: addio macchina, non c’è nulla che la bicicletta non possa raggiungere (ps: Michelle ha la fortuna di lavorare a una manciata di isolati da casa), serrande serrate sullo shopping di qualsiasi tipo e sulle uscite con gli amici. Meglio qualche chiacchiera a casa, davanti al camino. «Quando ho visto i risparmi lievitare grazie alla revisione massiva delle spese, mi è sembrato che tutto acquisisse finalmente un senso, e ho capito che, nonostante le perplessità di tutti, mio marito compreso, avevo fatto la scelta giusta». Una scelta radicale ma tutto sommato soft che le è costata però l’accusa di incentivare il “turismo della povertà. «Sì, proprio così lo hanno definita. Ma fermi tutti, c’è un’enorme differenza tra la povertà e la frugalità.

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Questo esperimento non è nato dal desiderio francescano di spogliarmi di tutti i miei averi per sposare una vita di miseria, affatto. La povertà, cari tutti, non è una scelta. Ho l’enorme fortuna di poter pagare il mutuo, le bollette, il cibo, ecc... questo test, estremo ok, ve ne do atto, è però legato alla scelta di NON comprare, lontano anni luce dall’impossibilità di non poterselo permettere. La mia, la nostra, possibilità di scelta, è una benedizione». Dall’inizio dell’avventura, Michelle ha stimato un incremento nei risparmi di circa 23mila dollari in un anno, l’accrescimento del suo senso della misura, della consapevolezza di ciò che è vitale per vivere e cosa no. «Per brindare ai risultati che ho raggiunto non senza momenti di difficoltà, sono uscita per una birra con gli amici che mi hanno preso in giro dall’inizio alla fine della serata per le condizioni dei miei capelli. D’altronde non vedo un parrucchiere da mesi…».