Abbiamo già spiegato l'importanza dell'ascolto attivo, dell'inutilità delle punizioni e di come un abbraccio contenitivo possa essere di aiuto a un bambino in crisi per una rabbia incontrollata. Ora parleremo di una tecnica anti-capricci che sembra molto efficace a detta di chi l'ha provata. A svelare il prezioso segreto Fabiana Santos, giornalista, madre di Felipe (11 anni) e Alice (5), residente a Washington, su aleteia.org.

«Mia figlia è andata all’asilo ed era un po’ ansiosa. Alla fine a casa ha perso il controllo, facendo un dramma per qualsiasi cosa, anche le più semplici. Su indicazione della scuola, abbiamo cercato una psicologa infantile per qualche seduta, perché Alice potesse parlare di quello che provava e le acque potessero calmarsi. Tra i vari consigli che ci ha dato la psicologa Sally Neuberger, uno mi è sembrato fantastico», spiega la giornalista.

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La psicologa ha spiegato che dobbiamo far sì che il bambino si senta rispettato, nel senso di dare valore a quello che sta provando. E allora al momento di una crisi, qualunque sia il motivo, un bambino, a partire dai 5 anni, deve pensare e trovare la risposta relativa a ciò che sta accadendo». Il segreto è guardarlo/a negli occhi e mantenendo la calma chiedergli/le: «È un problema grande, un problema medio o un problema piccolo?».

«Pensare a quello che succede intorno a sé è diventato un momento magico, e tutte le volte che pongo questa domanda Alice risponde e si trova il modo di risolvere il problema partendo dalla sua percezione relativa a dove trovare la soluzione», conclude. Un problema piccolo sarà sempre rapido e facile da risolvere. Un problema che il bambino ritiene medio verrà risolto impiegando più tempo e sforzi. Se sarà grande sarà necessario analizzarlo e prestargli maggiore attenzione.

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