«Come cambiare lavoro a 35 anni se hai appena capito cosa vuoi fare nella vita?» chiede Elliot in una discussione infinita su Reddit. «Prova cosa vuol dire cambiare lavoro a 50 anni!» potrebbe rispondergli Bruno, ex dipendente in una multinazionale licenziato in tronco. La discussione su come capire quanto e come agire per cambiare lavoro è calda e non solo per chi è under 30 ma anche per chi ha una carriera più che avviata. Motivo per cui thechalkboardmag.com ha stilato sette piccoli campanelli d'allarme che suggeriscono quando è tempo di aggiornare LinkedIn (nel caso qui ci sono i trucchi per farlo da manuale).

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ll terrore del lunedì. Tutti noi vorremmo che i weekend non finissero mai, ma se siete paralizzate dal terrore all'idea che domani sia lunedì e durante la settimana pensate continuamente al tempo che vi separa dal venerdì, avete un problema. Senza contare che cercare di lavorare in un posto che si sente ostile peggiora enormemente le performance e la produttività causando una reazione a catena negativa.

Litigare con il partner. Quando il confine casa-lavoro salta e non potete trattenere lo stress capita di litigare col partner, perché è più facile prendersela con chi vi sta vicino e vi ama. Accendete il campanello d'allarme se vi rendete conto che a casa litigate e magari soprattutto su questioni che riguardano l'equilibrio tra lavoro e vita privata, spesso questo significa che qualcosa nel vostro ambiente di lavoro non funziona più. Fermatevi un attimo e cercate di capire da dove deriva la vostra frustrazione.

State sempre male. Un sistema immunitario poco stabile è un segno inequivocabile di stress. Se non vi liberate da raffreddore e mal di testa o vi sentire uno straccio in generale, dovete chiedervi il perché: se non trovate una spiegazione razionale potrebbe semplicemente darsi che le energie che devolvete a sopravvivere al lavoro vi rendono molto deboli in tutti gli altri contesti.

Avete bisogno d'aria. Una sensazione improvvisa apparentemente senza niente di specifico che la abbia provocata, una voglia di evasione che non vi era mai capitata. Questa si chiama ansia. Se domande innocenti tipo "come va al lavoro?" vi fanno aggrovigliare lo stomaco o cambiare l'umore, il problema va affrontato prima di dover ricorrere a...

Sentirsi trattare da pazza. Una delle forme di mobbing più diffuse è quella di negare la realtà: se i vostri colleghi vi trattano come se foste pazza, negando l'evidenza e attribuendovi l'intera colpa della situazione, forse non siete più nel posto giusto per voi. Ma soprattutto le pazze non siete VOI.

Il bullismo non ha età. Spesso si pensa che i dispetti e le cattiverie appartengano al periodo dell'adolescenza, ma se vi sentite escluse nel vostro ambiente di lavoro e vi accorgete che chi vi sta intorno cerca sempre di mettervi in difficoltà, di deridervi e in generale di approfittarsi di voi come i bulli della scuola, ricordatevi che ora siete adulte e sapete riconoscere ed affrontare le situazioni. Fare quattro chiacchiere e un po' di gossip, prendere in giro qualche collega o fare qualche scherzo non è certo un dramma, ma la linea di confine è molto sottile.

Il capo vi vede come una minaccia. Se continua a prendersi i vostri meriti e ad attribuirsi le vostre idee, se fa in modo che non possiate avere dei progetti autonomi in cui poter dimostrare il vostro valore, non siete in un sano ambiente di lavoro, perché i capi migliori vogliono che voi facciate del vostro meglio perché sia loro che la compagnia ne guadagneranno.

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