Comprereste per 18 dollari la stampa di una Barbie che fresca di shampoo si accende una sigaretta con una pistola? Appendereste in camera di vostra figlia il poster di Barbie che si coccola una cima di marijuana (di proporzioni umane)? È molto probabile che le madri millennials lo faranno perché, nato come account Instagram di nicchia, Trophy Wife Barbie è diventato un piccolo caso parecchio polemico e utile. E no, non solo perché Barbie è sempre rappresentata con due corna da cervo. Il motivo reale: fotografare Barbie in contesti non propriamente “Mattel” e creare delle stampe che costano (più o meno) quanto la Barbie base (che si aggira sui 17 euro). Del resto l’ideatrice del progetto, la visual artist Annelies Hfmeyr, sudafricana, non aveva alcuna intenzione di rendere facile la vita alla bambola più venduta di tutti i tempi. Anzi.

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Il suo obiettivo nel mostrare Barbie nelle pose più politicamente scorrette di sempre (dito medio in mezzo alle parti intime incluse) è chiaro come riporta nel sito-manifesto: «l’obiettivo di Trophy Wife Barbie è quello di evidenziare i limiti delle etichette e di esplorare a fondo le questioni di genere e di identità femminile. Barbie è riconosciuta da tutti ma è percepita enormemente diversa da persona a persona. Le corna sono la rappresentazione fisica dell’etichetta che Barbie si porta dietro: un trofeo di caccia, qualcosa che appartiene a qualcuno». Il concetto di cliché sul corpo di Barbie? Schiacciante nel poster Shape Shifter, dove Barbie è presentata in tre tipologie di corpo: dall’anoressia alla forma standard secondo Mattel fino al corpo reale, lanciato con le Barbie Curvy che si sono guadagnate anche la cover del Times. Ma l’effetto?

Stelline sui capezzoli per non essere bannata da Instagram; madre con alle spalle una collezione di fucili, pistole, bazooka; nuda vestita di dollari per combattere il gap tra salari maschili vs salari femminili; esagerazione dell’arte americanissima delle torte; imbarazzata per essersi sporcata con il ciclo; fieramente anti-depilazione delle gambe e pronta a mostrarlo; selfie nuda e pioggia di like, selfie vestita couture e pochissimi like; cellulite posteriore mostrata alle amiche e zero compromessi. Barbie, per voce della sua ideatrice Ruth Handler non doveva essere la bambola più reale del nostro tempo? Ecco perché sull'account Instagram Trophy Wife Barbie qualunque tema di costume&attualità sarà AMPIAMENTE affrontato.