Dovremmo iniziare a lavorare tutti dopo le 10 del mattino perché farlo alle 8,30 è proprio una tortura. E (forse) lavorare meno il pomeriggio.

Lo afferma un ricercatore della Oxford University, Paul Kelley, che lavora anche allo Sleep and Circadian Neuroscience Institute. Secondo il professor Kelley, prima dei 55 anni, il ritmo circadiano degli adulti è completamente fuori sincrono rispetto alla normale giornata lavorativa, che va solitamente dalle 8,30 alle 17.
Per lui si tratta di un vero problema per la società e per i target di produttività fissati in ufficio. Il momento peggiore è il pomeriggioquando il calo di attenzione è drastico, rendiamo meno ma restiamo tutti incollati davanti al computer. Ma perché nessuno se ne rende conto?
O quasi. Qualche lungimirante capo ha puntato su qualche sana abitudine per ottimizzare le energie pomeridiane. Eccone cinque.
1. Muoviti, alzati, cammina (consigliato da Lindsay Gaskins, CEO di Marbles). Evita di scrivere l'email al collega e vallo a trovare, camminando: cerca insomma di fare pause più movimentate. Se non puoi fare sport, allora spendi energie in questo modo per trovare la carica e lavorare meglio. Sulla sedia ne bruceresti senza produrre nulla.
2. Non mangiare mai da sola. Elizabeth Zaborowska, fondatrice e CEO di Bhava Communications, organizza almeno 15 appuntamenti informali a settimana in pausa pranzo o nel primo pomeriggio in cui invita colleghi e clienti. Aumentano le relazioni, circolano le idee, si azzerano le tensioni. E, non ultimo, stando alla ricerca diventata un libro, The Village Effect, trascorrere del tempo con altra gente e avere relazioni sociali può aumentare il livello di sopravvivenza al cancro del 66%.

3. Viva le pennichelle, convinci il tuo capo a farla. Lo consiglia Sevetri Wilson, CEO di Solid Ground Innovations. Come convincerlo? Citandogli grandi nomi. Lo hanno fatto dopo pranzo presidenti (Ronald Reagan, John F. Kennedy, Lyndon B. Johnson, Bill Clinton), artisti (Salvador Dali, Leonardo Da Vinci), imprenditori (Thomas Edison, John D. Rockefeller). Stando a uno studio, bastano 10 minuti per ridurre la fatica e aumentare le performace cognitive fino a due ore in più. Dalì chiamava questa mini-siesta così: "slumber with a key". Ovvero si sedeva su una sedia chiudendo gli occhi con un chiavo in mano. Se addormentandosi la chiave cadeva rimbalzando a terra, lui si ridestava un po' e la riprendeva: l'obiettivo era mantenere quello stato cosciente di (in)coscienza utile alla creatività pomeridiana. E magari ai budget aziendali.
4. Guarda per 40 secondi qualcosa di verde. Quando avresti solo voglia di schiacciare il pisolino post-prandiale ma nessuno te lo concede, cerca di scovare dalla finestra qualcosa che ti ricordi la natura. Serve a farti sbagliare di meno e a farti concentrare di più. Lo dice Kay Koplovitz, fondatrice di USA Network e Syfy: entrare in contatto in qualsiasi modo e anche per qualche minuto con la natura riduce il rischio di malattie, asma e depressione.

5. Lascia per il pomeriggio le cose più semplici. Per esempio, le email meno importanti aprile e rispondi ma fallo solo un'ora prima di lasciare l'ufficio. Al mattino focalizzati su decisioni importanti e tutti quei lavori che non puoi procrastinare. Se disperdi le energie per cose meno urgenti, il pomeriggio ti ritroverai ad uscire tardi e sempre con l'ansia di non avere fatto abbastanza per finire la cosa più importante del giorno. Lo consiglia Emerson Spartz, fondatore e Ceo di Spartz Inc., una società di media digitali che tocca i 45 milioni di visitatori al mese. Vuoi sistemarti la scrivania? Ok, perfetto. Vuoi controllare i tuoi account Facebook e Twitter? Alla fine della giornata, è addirittura consigliato. Vietato tornare a casa senza distrarsi un po' (anche in ufficio).