«Quell'anello mi abbacina!», «Hai per caso un tornagusto?», «Perché pensi che sia esiziale?». Frasi come queste possono al giorno d'oggi fare ridere o lasciare basiti, ma "abbacinare", "tornagusto" ed "esiziale" sono solo tre esempi di un'infinità di parole vetuste e desuete ancora presenti nel vocabolario della lingua italiana. Eccone 20, prese in prestito da Il dimenticatoio – Dizionario delle parole perdute (Franco Cesati Editore, 2016, 16 euro), che vorremmo adottare affinché non si estinguano del tutto.
1. Abbacinare. Verbo: accecare, abbagliare momentaneamente. Fig. confondere, ingannare.
2. Bolgetta. Sostantivo: borsa di piccole dimensioni, simile a una cartella, usata per portare documenti o posta.
3. Calamistro. Sostantivo: arricciacapelli.
4. Dardeggio. Sostantivo: scambio di frasi scherzose e battute di spirito.
5. Esiziale. Aggettivo: dannoso, deleterio, fatale, che reca grave danno.
6. Falbo. Aggettivo: di colore biondo scuro, che tende al rossiccio, fulvo.
7. Gala. Sostantivo: nastro, fiocco, balza che orna gli abiti femminili.
8. Ingramagliare. Verbo: scurirsi, vestirsi a lutto.
9. Lùteo. Aggettivo: di un giallo intenso.
10. Muzzo. Aggettivo: dal sapore leggermente aspro, agrodolce.
11. Neralbo. Aggettivo: che ha contrasti di chiaro e scuro.
12. Odeporico. Aggettivo: che riguarda un viaggio.
13. Postergare. Verbo: gettarsi qualcosa alle spalle.
14. Quiescenza. Sostantivo: riposo, quiete.
15. Ràscia. Sostantivo: panno di lana tessuto grossolanamente.
16. Salamistro. Sostantivo e aggettivo: saccente, presuntuoso.
17. Tornagusto. Sostantivo: stuzzichino, cibo o bevanda che stuzzica l’appetito.
18. Ulimoso. Aggettivo: profumato.
19. Vaiato. Aggettivo: di colore che tende al nero, screziato di nero.
20. Zaccherella. Sostantivo: inezia, bazzecola.