Un assaggio di Biennale di Venezia, proprio a due passi da piazza San Marco. È il Premio Arte Laguna, che dal 30 marzo e fino al 25 aprile invaderà i tremila mq delle Nappe dell'Arsenale Nord con 120 opere griffate da artisti provenienti da ben 33 nazioni.

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Quarso Estudio Multimedia
Quarso Estudio Multimedia - Coeur, 2018

La kermesse, curata da Igor Zanti e giunta alla sua tredicesima edizione, punta a testare lo stato di salute della creatività, proprio a pochissimi giorni dall'opening dell'Esposizione Internazionale d'Arte che aprirà i battenti l'11 maggio.

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Marco Totè

30 dipinti, 25 installazioni, 25 foto, 10 video, 5 progetti di arte ambientale, 5 di arte urbana, 5 opere di arte virtuale, 5 di grafica digitale, 5 progetti di design (novità assoluta) e altre 5 performance: è da queste opere che il 30 marzo verranno scelte le sei vincitrici.

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Monia Marchionni
Monia Marchionni - Elevation (Biblioteca Romolo Spezioli di Fermo), 2018

Ma la giuria, composta da registi, curatori, direttori di musei e scrittori, ha dovuto effettuare una scrematura iniziale partendo da oltre seimila lavori. Un lavoro certosino, insomma.

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Alessandro Scarpa
Premio Art Laguna

«Il premio - spiega Zanti - è diventato un’occasione per testare il polso di un mondo dell’arte che non è solo quello ufficiale, ma anche quello di chi fa arte fuori da circuiti più tradizionali, utilizzando linguaggi non consueti o in Paesi in cui la produzione artistica viene ostacolata da complesse realtà sociali, economiche e culturali. Il nostro intento è quello di offrire a tutti senza limiti di età, di ricerca, di carriera o di nazionalità, l’opportunità di essere selezionati. Il premio, inteso come “un vivaio dell’arte contemporanea”, ha iniziato a dare i suoi frutti e alcuni si sono diffusi nel mondo dell’arte in maniera rigogliosa, invadendo gallerie, musei, fiere».

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Alessandro Scarpa


Insieme alle 120 opere finaliste saranno esposte dieci eccezionali sculture di calore: Le Guardie del Doge, un’installazione dalla forte e sorprendente presenza scenica che reinterpreta T Tower, l’iconico radiatore free-standing nato dalla collaborazione tra Antrax IT e i designer Matteo Thun e Antonio Rodriguez.