Il guanto bianco, la felpa 3 stripes, l’elemetto futurista: Jay Kay riporta i suoi Jamiroquai con quel funky nelle gambe, stile e soprattutto voce che è sempre stato 100% dna della band inglese. Anche se parliamo di 20 anni dopo l’uscita da Virtual Insanity del 1996. Perché non è un caso che ci siano loro sul palco di una serata milanese apparentemente qualunque? Perché il tema del passato e del futuro, saltando a piè pari il presente, è il fil rouge della serata meneghina che unisce il funky di Jamiroquai, il cibo italiano più stellato al mondo di Massimo Bottura e il lancio della IQOS 3. Con una special dinner dello chef dell’Osteria Francescana si apre la soirée grazie a un menu guilty pleasure che spazia dall’esperienza sensoriale all’uso delle mani: “dal tortellino in brodo al tortellino alla panna, fra tradizione e innovazione” racconta dal palco Bottura accanto a Camila Raznovich conduttrice dello speech, mentre gli invitati ascoltano con babà giganti da spremere tra labbra e sensi di colpa (tra gli ospiti da Stefano Seletti a Paola Maugeri).

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Giorgio Gori

Gastronomia italiana à porter che termina 100% all’italiana con un Martini Black, mignon di caffè corretto e ghiacciato (sublime) e scenografici ingressi della tecnologia heat not burn della nuova IQOS 3 con silhouette più ergonomica da customizzare in più di 500 opzioni. E poi arriva il momento di lui, la voce future funk che ha decisamente cambiato il modo di interpretare il futuro (del resto quel video di cui sopra, diretto da Jonathan Glazer ottenne 10 nomination agli MTV VMA, praticamente un futuro distopico in 5 minuti e poco più). A fine live usciamo, siamo ancora nel 2018 ma abbiamo già visto come sarà il prossimo decennio.

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Giorgio Gori