Domanda numero uno: l'arte è fantascienza? Domanda numero due: se si, quanta arte c'è nella fantascienza? A questo doppio quesito prova a rispondere la mostra Sci-Fi episode #1: PRELUDE - allestita a Trieste e aperta fino al 31 dicembre 2018 - che esplora il genere narrativo che fonde scienza e fantasy attraverso i lavori di Tuomas A. Laitinen, Sasha Litvintseva, Ben Rivers, Sarah Ancelle Schönfeld, Markus Selg, Suzanne Treister e Simón Vega.

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Sci-Fi episode #1: Prelude

L'esposizione, allestita in occasione della 18a edizione del Trieste Science+Fiction Festival, è come un lungo viaggio, che unisce il Palazzo delle Poste con il suo Museo postale e telegrafico della Mitteleuropa, il Mercato Coperto di Via Carducci e la Stazione FS Trieste Centrale. E non è certo un caso che sia stata scelta Trieste come meta di questo tour, dato che la città è stata nominata Capitale europea della scienza e ospiterà ESOF 2020, la più importante manifestazione europea focalizzata sul dibattito tra scienza, tecnologia, società e politica.

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Sci-Fi episode #1: Prelude

La mostra, curata da Valentina Casacchia e ideata da The Knack Studio, mette al centro opere che hanno un unico denominatore comune: tutte riflettono infatti sulla percezione futura, estendendo l’orizzonte della fantascienza a nuovi sguardi sul mondo, che coinvolgono direttamente o indirettamente l’ecologia e le scienze sociali.

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Sci-Fi episode #1: Prelude

Come il film Evergreen della ventinovenne Sasha Litvintseva, proiettato nel Palazzo delle Poste, che racconta l’esperienza di un viaggiatore immortale attraverso utopie fallite e aspirazionali della società umana; o come l'immagine Palm 3 World Station at Coachella di Simon Vega, classe 1972, affissa nel Mercato coperto di Via Carducci, che ritrae la gigantesca scultura della serie sulla Space Race “Tropical Space Proyectos” del noto festival californiano, ispirata alla stazione spaziale sovietica Mir. Pronti a esplorare l'universo restando tranquillamente dentro i confini del nostro Paese?