Se un alieno sbarcasse sulla terra e volesse sapere tutto sul collezionismo e sui nuovi artisti italiani dovrebbe volare diretto a Bologna che ospita la 43esima edizione di Arte Fiera (1-4 febbraio), kermesse tutta dedicata all'arte moderna e contemporanea (i biglietti si possono comprare direttamente sul sito ufficiale). L'edizione 2019 è diretta per la prima volta da Simone Menegoi, che sceglie la strada del rinnovamento: dalla veste grafica fino ai public program.

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Bernd Ribbeck
Untitled, 2018 Bernd Ribbeck

La novità più consistente rispetto alle edizioni passate è il criterio inedito di partecipazione: le gallerie infatti sono state invitate a presentare non più di tre artisti per gli stand piccoli e medi, fino a un massimo di sei per quelli più grandi. Tanto che un terzo delle gallerie partecipanti - una cinquantina circa - presenteranno dei solo show, che spaziano dal moderno agli artisti emergenti.

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Courtesy Photo
Uno scatto dell’edizione del 2018.

La fiera si articola in due sezioni: Main section e Fotografia e immagini in movimento. La prima spazia dal moderno e dall’arte successiva alla guerra mondiale fino al contemporaneo di ricerca. Mentre l'area dedicata all'immagine, che comprende anche i video, è affidata alla direzione artistica di Fantom, piattaforma curatoriale nata tra Milano e New York nel 2009, rappresentata da Selva Barni, Ilaria Speri, Massimo Torrigiani e Francesco Zanot.

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Courtesy Alberto Peola Gallery
Legs, 2008, Simone Mussat Sartor

Accanto alle due aree, Menegoi porta ad Arte Fiera cinque grandi progetti: la mostra Solo figura e sfondo, a cura di Davide Ferri, che riunisce per la prima volta opere dalle collezioni istituzionali, pubbliche e private, di Bologna e dell’Emilia Romagna; Oplà. Performing activities a cura di Silvia Fanti, un programma di azioni di Alex Cecchetti, Cristian Chironi, Cesare Pietroiusti e Nico Vascellari che si svolgono in fiera e in città; i laboratori didattici della Fondazione Golinelli legati al tema “Arte e Scienza”; un programma di talk affidato alla rivista Flash Art; “Hic et Nunc”, una no VIP lounge creata dall’artista Flavio Favelli e dedicata a tutto il pubblico della fiera.

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Courtesy Mazzoleni, London
Superficie 627, 1968, Giuseppe Capogrossi

E se siete stanchi di stand e luci al neon sabato 2 febbraio c'è la Art City White Night, invasione di mostre - comprese quella del fotografo tedesco Thomas Struth al Mast, di Carlo Valsecchi alla Pinacoteca Nazionale (foto qui in basso), di Leandro Erlich all'Oratorio di San Filippo Neri e di Richard Renaldi allo Spazio Labo' -, performance, happening ed eventi non solo in gallerie e musei, ma anche in locali, negozi, osterie, caffè, palazzi storici e perfino sotto i portici, vero fiore all'occhiello della città emiliana...

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Carlo Valsecchi
# 01114 Bologna, IT. 2018, Carlo Valsecchi