Nel mondo di Karen Cytter nulla è come appare. La sua arte è un gigantesco puzzle in cui le impressioni si mischiano ai ricordi, le fantasie ai personaggi familiari; e tutti insieme appassionatamente si muovono in ambienti familiari, ma solo apparentemente rassicuranti. Utilizzando strategie narrative come lo straniamento e la ripetizione ossessiva, Cytter dà infatti vita a scene intense ma dalla natura artificiale. Della serie: un po' tran tran quotidiano e un po' David Lynch.

karen-cytter-museion pinterest
Foto Meneghel
Karen Cytter a Museion

Cytter, originaria di Tel Aviv ma ormai residente a New York da anni, è la star della mostra Mature Content, organizzata al Museion di Bolzano fino al 28 aprile. Il progetto, che arriva dopo la mostra di John Armleder, punta le luci su una delle grandi ossessioni dell’artista (e non solo sue): lo scorrere del tempo. Il titolo dell'esposizione fa ironicamente riferimento agli avvisi dei film “per soli adulti”, anche se in realtà la mostra si concentra sulle diverse fasi della vita, dall’infanzia all’adolescenza fino all’età matura. Fasi che riflettono nel percorso di mostra, con tre aree dello spazio espositivo dedicate e costruite anche fisicamente sulle età che rappresentano. Il tutto, spesso raccontato con lo stile di un thriller o di un film noir.

Karen-Cytter-the-coming pinterest
Karen Cytter
The Coming, 2018

Le opere da non perdere? Ne scegliamo due. The Coming (2018), il primo film di animazione in assoluto realizzato da Cytter in cui il protagonista è un criceto, che... bela come una pecora. E The Coat (2010), dove al centro di tutto ci sono le relazioni amorose, svelate grazie a un drammatico ménage à trois tra due fratelli ossessionati dal gioco del Sudoku e unadonna della Germania dell’Est. Cosa c'entra l'amore col Sudoku in tutto questo? La risposta è un'altra domanda: non vedete proprio alcuna connessione fra le relazioni sentimentali e le intricatissime logiche del rompicapo più famoso di sempre?

Karen-cytter-game pinterest
Karen Cytter
Game, 2015