Volo diretto Linate-Malta al mattino, e al pomeriggio sei già sul campo di calcio. Felice come una Pasqua. Perché, ammettiamolo, non esiste un qualsivoglia ragazzino (comprese parecchie femmine!) a cui non piaccia l’italico sport nazionale. Anche il più imbranato, anche quello che allo stadio non ci va, alla partita in cortile o al parchetto con gli amici non rinuncia, per nessun motivo al mondo. E chissà quanti, in fondo in fondo, sognano di diventare un nuovo Messi! L’Italia sarà anche a forma di stivale, ma nell’immaginario di molti potrebbe benissimo farsi rappresentare da una scarpetta chiodata.

Tanto vale allora imparare dai più grandi, da un vero campione. Perché sul prato verde di Malta ad aspettare i partecipanti al Football Training Camp c’è capitan Javier Zanetti in persona. Vicepresidente dell’Inter, sul campo dal ’95 al 2014 (anno del suo ritiro), Zanetti ha collezionato 858 partite per la squadra di Milano, stabilendo un record assoluto e vincendo tutto quello che c’era da vincere, scudetti, Coppa Uefa, Champions League. Non stupisce quindi che questa 3 giorni di incontro ravvicinato con la palla e con il campione, promossa da Malta Tourism Authority, già dalla prima edizione abbia attirato un centinaio di iscritti, tra adulti e bambini italiani dai 10 anni in su. Un riscontro tale da trasformarla in evento fisso: lo scorso febbraio, stesso overbooking, mentre si sta già organizzando il campus 2017. Tema dello stage: quali carte giocare per diventare un vero campione, dal punto di vista fisico, ma anche morale ed etico. Lo Zanetti Football Training Camp ha anche uno scopo benefico: l’iscrizione dei partecipanti, infatti, viene interamente devoluta alla Fondazione P.U.P.I, l’associazione no profit che Javier e sua moglie Paula hanno fondato esattamente 15 anni fa, e che li vede impegnati con grande energia in prima persona per aiutare bambini in difficoltà e famiglie disagiate in Argentina. «Lo sport è proprio uno degli strumenti che utilizziamo con i nostri bambini della Fondazione a Buenos Aires per insegnare il gioco di squadra, la disciplina e il rispetto per le regole», afferma Zanetti, sottolineando come solidarietà e pratica sportiva siano i principi fondamentali della onlus.

Prima regola, divertirsi! Intanto il bello del campus di Malta è... che si tiene a Malta! Luogo vacanziero per antonomasia, è anche destinazione al di fuori dei circuiti canonici della formazione calcistica. Lontana, quindi, da ogni forma di pressione nei confronti dei piccoli giocatori. Non è raro infatti che nelle scuole junior dei grandi team entri in campo troppa competizione. «Spesso i primi responsabili di un agonismo esasperato sono i genitori», commenta un altro Zanetti, Nicolas, nipote ventunenne di Javier nonché suo assistente al Football Training Camp, insieme a un altro braccio destro d’eccezione, il giocatore Luca Radice. «Il football deve rimanere divertimento. La chiave è proprio il gioco e a Malta lo si vede chiaramente: i ragazzi fanno subito “gruppo”, finita la sessione vanno a mangiare insieme e stringono nuove amicizie», prosegue Nicolas. Il primo a divertirsi, guardando queste foto, sembra essere proprio “zio” Zanetti, a cui non dispiace affatto tornare a calpestare l’erba del campo. Le sessioni di allenamento, formate da 30 alunni l’una - anche miste tra adulti e ragazzi -, diventano un training formato famiglia, fatto di gimkane, palleggi, tiri di precisione e molta allegria. E questa è la parte tecnica. Poi c’è quella formativa, in cui Zanetti si mette a disposizione dei piccoli sportivi per una lezione dal titolo emblematico: La Forma Perfetta di un Campione. Dove risponde personalmente a tutte le domande e curiosità che gli vengono sottoposte.

Seconda regola, non mollare mai! Quasi scontata la prima regola aurea che Zanetti passa agli aspiranti Ronaldo: inutile cercare scorciatoie, per arrivare al traguardo occorre fare sacrifici. Altrettanto ovvia, ma spesso trascurata, un’altra componente: ci si deve prendere cura di se stessi, per acquisire abitudini salutari non è mai troppo presto (o troppo tardi). Ma è sul finale che la faccenda si fa ecumenica: nello sport come nella vita è fondamentale non abbattersi quando le cose non funzionano. Perché può andare sempre meglio. E, da interisti, mai come in questo campionato le crediamo sulla parola, capitan Zanetti!