Valentina Vezzali

Parlare di ricette mi fa venire in mente la favolosa sfoglia emiliana che tira mia madre: quella sì che è felicità! Ma se parliamo di ingredienti morali, i primi due che mi vengono in mente sono determinazione e continuità. Nella vita bisogna porsi degli obiettivi e non mollarli anche nei momenti più difficili, non cambiare idea strada facendo. A volte si fallisce, a volte si vince e la felicità dura un attimo. Ma quello che conta è avercela messa tutta. Allenamento: non solo fisico, anche mentale. Lo studio è un vero e proprio allenamento per la mente che fa crescere la cultura invece dei muscoli. La cultura è lo strumento più potente per confrontarsi con gli altri e disporre della lucidità necessaria a prendere decisioni importanti. Personalità: va coltivata bene per impedire che gli altri si permettano di schiacciare le nostre idee. E poi il gioco. Io sono una sportiva, il mio mestiere è giocare seguendo le regole. E tutti gli ingredienti che ho elencato li ho mescolati fin da bambina - ho iniziato a 6 anni - divertendomi e prendendo delle soddisfazioni. Infine, l’esempio. Se mi guardo indietro posso dire che a insegnarmi la felicità sono stati i miei genitori, ma anche il mio primo istruttore di scherma e mia sorella Nathalie, ex schermitrice, che volevo emulare. Sarei tanto orgogliosa di sapere che qualche bambino, vedendomi vincere in tv, prenderà esempio anche da me quando inizierà a rincorrere i suoi sogni!

Margherita Missoni

Mamma di Otto Hermann (2 anni) e Augusto Alessandro (due mesi), da tre stagioni crea la collezione Margherita Kids, in cui tutti i capi sono fatti per essere mescolati, invogliando i bambini a decidere da soli come vestirsi.

La mia è una formula semplice con tre ingredienti: nutrire delle passioni, perché possono rappresentare la salvezza nei momenti difficili, che si tratti di superare l’adolescenza o la morte di una persona cara. Essere a proprio agio con se stessi, perché aiuta molto ad evitare incauti scivoloni e a fare sempre le scelte giuste. E infine, svegliarsi con le campane della chiesa. Perché una vita scandita da rituali è una vita a misura d’uomo. Magari aggiungerei un tocco di indipendenza, che è stato l’ingrediente principale con cui mi hanno cresciuta ed è risultata di grandissimo stimolo. Sentirmi libera di scegliere mi ha aperto gli occhi su un infinito mondo di possibilità e ha sviluppato la mia creatività.

Kris Groove

Americana, dj e vj, è autrice e conduttrice del programma Kris & love su Radio 105. Vive in Italia da 20 anni ed è la mamma di Sofia, di 6 anni.

Somministrare dosi qb dei seguenti ingredienti. Primo: l’esempio. Un sacco di ricerche collegano la depressione dei genitori con i futuri disagi dei figli, e non per genetica: i bambini ripetono da adulti il comportamento dei genitori. Secondo: insegnare l’intelligenza emotiva. È sbagliato pensare che i bambini arrivino a capire da soli le proprie emozioni e quelle degli altri. Bisogna aiutarli a trovare un nome per ogni emozione. Ad esempio, dire al bambino che cade: «Non è successo niente!» è sbagliato tanto quanto farne un dramma perché censuri le sue reazioni. Meglio invece chiedergli cosa sta provando. Terzo ingrediente: l’autodisciplina.

Carolina Castiglioni

Direttore creativo dei progetti speciali della griffe Marni, è mamma di Filippo, 4 anni, e Margherita, 2 anni.

La mia ricetta è composta da cinque ingredienti, da dosare in parti uguali. Condivisione: dedicare ai figli molto tempo e ascoltarli. Siamo una famiglia unita, passiamo tanti momenti insieme anche con i nonni, i cugini, gli zii. I miei figli partecipano anche alla nostra vita quotidiana, che sia un aperitivo con gli amici o un evento legato al lavoro. Serenità: intesa come spensieratezza ed entusiasmo, anche attraverso il gioco e la scoperta. Sperimentare con loro, con il fai-da-te, utilizzando diversi materiali che si possono trasformare in qualcos’altro, o praticando con loro gli sport che ci appassionano, nel mio caso sci e nuoto. Le tradizioni di famiglia: il Natale è intoccabile! Infine il divertimento: lasciargli fare le cose che gli piacciono. E farle insieme è ancora più bello! altro». I bimbi che ce la fanno, saranno adulti che raggiungono con più facilità i loro obiettivi. Questo li rende meno frustrati e quindi meno infelici. Quarto: una somministrazione occasionale di divertimento senza sovrastrutture. Niente tv, niente computer o giocattoli complicati. Ogni tanto il bambino ha bisogno di arrangiarsi con quello che trova. Persino un pizzico di noia è utile a stimolarlo. I bambini che giocano con poche attrezzature a disposizione sono adulti con maggiori capacità di negoziare e di trovare soluzioni ai problemi. Infine un cucchiaino di indulgenza. Insegnare l’impegno va bene, ma non bisogna pretendere la perfezione a tutti i costi. L’adulto che ha avuto genitori troppo esigenti si porrà sempre obiettivi facili perché il fallimento lo frustra!

Tasha Tilberg

Una top model così famosa da aver imposto sui magazine internazionali (Marie Claire compreso!) piercing e tatuaggi. È mamma dei gemelli Bowie e Gray di tre anni.

Ci sono così tante ricette che una madre può trasmettere ai suoi bambini. Ma secondo me uno degli ingredienti principali è insegnare a praticare l’esercizio fisico ogni giorno, o quasi. Ogni volta che mi sento giù di morale so che è ora di fare movimento, per cui immagino che funzionerà anche con loro. So che fare workout non è facile sempre e dappertutto. Ma a volte basta un po’ di stretching la mattina e la sera con i propri figli, meglio se fatto tutti insieme. Serve anche ad alzare la loro autostima, altro ingrediente importante. Se i figli vedono i genitori prendersi cura di se stessi capiranno che il loro benessere, nella scala delle priorità, vale più di fare colazione o passare l’aspirapolvere sui tappeti. Ci vuole anche una cucchiaiata finale di amore per la natura. Portarli nei prati e nei boschi, fare delle lunghe passeggiate. Credo che già questo sia sufficiente per regalare loro uno splendido futuro.

Alessandro Roja

L’ex “dandi” di Romanzo criminale - la serie è l’orgoglioso papà di Orlando, nove mesi. A settembre sarà su Rai 1 con Claudio Santamaria e Claudia Pandolfi nella fiction intitolata (neanche a farlo apposta) È arrivata la felicità!, scritta da Ivan Cotroneo.

Tutte d’un fiato: curiosità, allegria, estroversione, stupore, il coraggio di andarsene, di fare scelte diverse. E un cucchiaino di dinamismo: non voglio un bambino che stia davanti alla tv con la merendina! Questa è la ricetta che io e mia moglie Claudia insegneremo al nostro Orlando per fargli conservare, e non imparare, la sua felicità. Perché lui sa già bene cos’è. Lo chiamo “feliciotto” o “ridolone” perché è pieno di gioia e la trasmette. Senza viziarlo, cercheremo di educarlo ad assaporare qualsiasi cosa la vita gli darà. Ma poi spero che prenda il volo. Io amo la mia città, Roma. Ti strega, ti ingabbia, ti impigrisce. Ma se non dovesse “rinascere” a breve, spero che Orlando prenda dal luogo dove è nato ciò che offre, che non è comunque poco, e poi diventi un cittadino del mondo. E spero che scelga un mestiere diverso dal mio, da quello della mamma, che si occupa di comunicazione, o di mio fratello, architetto. Così la famiglia si arricchisce culturalmente. Per ora, lo porterò nel mio luogo del cuore, il Chianti, dove i miei genitori somministravano a me la loro ricetta della felicità. Spero che se ne innamori anche lui. Anche se temo che la prima volta in cui ce lo accompagnerò pieno di entusiasmo, per crearci insieme dei bei ricordi, magari mi dirà «Papà, che noia...».

Davide Scabin

È il funambolico chef del Combal.Zero, due stelle Michelin. Con il progetto Food cleanic, insegna la prevenzione delle malattie attraverso una dieta “med”, con poca carne. È un papà, ma la sua ricetta è rivolta a tutti i figli del mondo.

Cari genitori, insegnate a tutti i bambini una ricetta ideata da me che ho chiamato FIL, acronimo di Felicità Interna Lorda. È più o meno così: 200 gr. di serenità, 150 gr. di amore, 80 gr. di ottimismo, due cucchiai di altruismo, 100 gr. di dolcezza, 30 gr. di follia e 10 gocce di gioia. Il mio consiglio è di mescolare tutto come per preparare una crema pasticciera con cui farcire i momenti più belli della vita dei nostri figli. Ma io sono uno chef e non posso fare a meno di tirare in ballo anche la cucina reale. Per me la felicità da bambino era nascosta in una ricetta vera: gli spaghetti con le vongole che mi preparava mia nonna invece delle solite “pietanzine” piemontesi. Impazzivo. E se posso fare un augurio, spero che presto tutti i bambini del mondo possano contare su un’alimentazione sana e adeguata, ogni giorno della loro vita. E che quelli dei paesi agiati si appassionino a studiare la nutrigenomica, la scienza dell’alimentazione. Perché in questa epoca di cambiamenti sarà come un biglietto verso un futuro lavorativo sicuro. Mi sa però che sono andato un po’ fuori tema e ho fatto un’insalata russa!

Licia Troisi

Non solo è un’astrofisica: è l’autrice di bestseller fantasy (21 romanzi pubblicati, tradotti in 18 lingue) in tutto il mondo. È mamma di Irene, 5 anni e mezzo. Per la fine dell’anno pubblicherà con Mondadori il seguito del suo ultimo romanzo Pandora.

Un elemento per volta: adattamento: 50 grammi. Non puoi pretendere che il mondo si adatti a te. Si può anche diventare flessibili e adattarsi, senza rinnegare i propri valori. Sdrammatizzazione: 20 grammi. Qualcosa non va per il verso giusto? È inutile fare una tragedia epocale. Adotta il proverbio americano «Se la vita ti dà i limoni, tu fai la limonata». Sono una che fa tragedie insormontabili, vorrei che mia figlia prendesse la vita un po’ più sul ridere. Meraviglia: 30 grammi. Stupirsi delle cose che hai intorno e che ti succedono. Come scienziata è importante meravigliarmi per le cose della natura. Un pizzico di gioco. Per me è sempre stato molto importante. Da bambina mi chiudevo nella mia stanza, inventavo storie e le recitavo. Visto che sarebbe imbarazzante farlo da adulta, ora le storie le scrivo, e continuo a giocarci. Una volta mescolati gli ingredienti, cospargere con una spolverata abbondante di passione. Permette di seguire al meglio delle proprie possibilità le cose che si amano. Tutto va versato in una pirofila cosparsa di impegno. Quando Irene sarà un po’ più grande le farò capire che non è tanto importante il risultato, quanto l’impegno che ci ha messo per ottenerlo. Perché incontri sempre qualcuno più bravo di te, o variabili su cui non hai il controllo. Ma se ce l’hai messa tutta, puoi sentire la coscienza a posto.