Una mostra romantica e intima dedicata a “loro”. Loro chi? A tutti quelli che vivono l'amore in modo anticonformista. A quelli che si discostano dai canoni imposti da tempoi immemore dalla società. Them, alla Galleria Perrotin di New York fino al 16 agosto ci parla proprio di loro. Ma anche di noi, perché il soggetto protagonista dei vari lavori esposti è sempre e solo uno: l'amore. E quello, si sa, è universale.
La storia della pittura è piena di raffigurazioni eterosessuali di intimità: ci sono centinaia di tele che ritraggono coppie colte in un tenero abbraccio, e altrettante in cui sono avvolte in baci appassionati. Assenti, in tal senso, sono state fino a ora le opere che hanno raccontato l'amore queer (dall'inglese insolito, riferito a qualcosa di sessualmente, etnicamente o socialmente eccentrico rispetto alle definizioni di normalità codificate dalla cultura egemone).
Se è vero che in passato la raffigurazione dell'amore omosessuale riusciva a superare questi limiti, spesso però era rivelato attraverso una presentazione soft e codificata. Poi è arrivato l'Aids, che ha stravolto tutto.
Oggi sono molti gli artisti che hanno deciso di firmare sculture, installazioni, video e quadri, spesso figurativi (tanto per lasciare molto spazio all'immaginazione) per dichiarare guerra alla censura più o meno esplicita. Molti di loro, da Hernan Bas a Jenna Gribbon, da Anthony Cudahy ad Ana Segovia sono in scena nella sede del Lower East Side di Perrotin e hanno iniziato a colmare una grossa lacuna della storia conservatrice della pittura, proponendo una loro personalissima visione di amore e romanticismo.