Sofia è una bambina di cinque anni e ha una sorella più grande che per fortuna va già a scuola, così la mattina non vede la mamma piangere. Il papà le dice che non stira bene le camicie, che per terra c'è la polvere e che da mangiare fa schifo, anche se a Sofia sembra sempre tutto buonissimo. Perfino le verdure. Per questo non lascia mai niente nel piatto, così la mamma non si dispiace. Il papà invece non è mai contento. A volte lui grida forte e Sofia pensa che sarebbe bello essere una tartaruga che le orecchie non ce l'ha più. Poi il volume della radio diventa sempre più alto. Finché Sofia non riesce più a sentire niente. Questa, purtroppo, è una storia vera. Dopo l'ennesimo litigio la mamma di Sofia ha trovato il coraggio di scappare di casa e insieme alle due figlie è stata accolta in un centro Anti-Violenza. Grazie a Save the Children la donna ha intrapreso un percorso per recuperare l'autostima e le competenze genitoriali mentre le sue figlie hanno ritrovato la serenità.

La casa dovrebbe essere il luogo in cui ogni bambino ha il diritto a sentirsi sicuro, protetto e ascoltato. Non dovrebbe essere un ambiente che genera paura e angoscia. Purtroppo però, in Italia, in soli cinque anni, quasi 500mila minori hanno assistito a situazioni di violenza domestica a danni delle loro mamme. Assistere a un atto di questo tipo lascia in un bambino segni indelebili, soprattutto se consumato all’interno della sua stessa famiglia. Essere testimoni diretti di violenza domestica o indiretti, vedendone gli effetti come lividi, ferite e tristezza, ha effetti devastanti sul presente e sul futuro dei minori come mancanza di concentrazione, disturbi dell'apprendimento, del sonno e alimentari e propensione alla prepotenza/violenza. Cosa si può fare per combattere questo tragico e purtroppo esteso fenomeno?

In occasione della Giornata Internazionale dei Diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza che si celebra il 20 novembre Save the Children e Ikea, partner dal 2003, lanciano la campagna #PerUnaGiustaCasa che mira da un lato a sensibilizzare tutti sull’importanza per i bambini di vivere in una casa sicura e con adulti di riferimento che garantiscano protezione e ascolto e dall’altro a realizzare azioni concrete di sostegno a realtà familiari in cui i minori vivono in condizioni di disagio. L'organizzazione non governativa e il colosso svedese lanciano anche una petizione per chiedere alle istituzioni di mettere in atto azioni concrete a favore dei minori testimoni di violenza domestica e degli orfani di femminicidio. “In Ikea ogni giorno incontriamo moltissime persone e ci prendiamo cura delle case e della vita di tante famiglie, cercando di migliorarla, non solo con i nostri prodotti, ma anche con la nostra visione del mondo. Questa relazione privilegiata ci consente di avere un impatto positivo sulle persone, proprio per questo vogliamo ispirare un cambiamento culturale all’interno della società, attivandoci rispetto a quelle che riteniamo delle vere e proprie emergenze sociali”, ha dichiarato Asunta Enrile, Country Retail Manager e CSO Ikea Italia, alla presentazione della campagna presso il negozio Ikea di Carugate che è l'unico in Italia a ospitare un'istallazione dove leggere e ascoltare tre delle numerose storie di violenza domestica vissuta e raccontata attraverso parole e disegni da (figli) minori.

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Ikea e Save the Children contro la violenza domestica

In tutti i negozi Ikea dal 20 al 24 novembre alcuni disegni, ispirati a quelli realizzati da bambini che vivono situazioni di violenza assistita, saranno collocati negli spazi espositivi di tutti i negozi Ikea. Non semplici disegni, ma richieste d’aiuto che spesso passano inosservate cui vogliamo dare tutta l’attenzione che meritano. Perché è spesso proprio disegnando su un foglio bianco che un bambino tira fuori le proprie paure e le proprie ansie. Ikea supporterà inoltre Save the Children nella presa in carico di bambini vittime di violenza domestica, attraverso l’assegnazione di 70 “doti educative”, interventi personalizzati di sostegno al bambino per l’elaborazione del trauma, lo sviluppo positivo di talenti e l’offerta di opportunità formative e la promozione di un’attività formativa rivolta agli operatori e alle operatrici, per diffondere standard metodologici e buone prassi finalizzati ad accompagnare i genitori e i bambini nel recupero della relazione genitoriale, spesso compromessa a causa della violenza subita. Impegno non nuovo a Ikea che dal 2014 progetta gli spazi e dona gli arredi dei principali Centri di Save the Children dedicati ai bambini e ai ragazzi in Italia. In particolare, nel 2016, il colosso svedese ha deciso di sostenere il progetto I Germogli donando l’intero mobilio del Centro Polifunzionale di Ponderano, in provincia di Biella e realizzando un intervento integrato di accoglienza, prevenzione, sostegno e accompagnamento all’autonomia di nuclei con donne vittime di violenza domestica e figli vittime di violenza assistita.

“È necessario un intervento ampio e capillare che ponga al centro i diritti dell’infanzia e che coinvolga le istituzioni, la società civile, le scuole e tutti gli attori del sistema di protezione per fare emergere i singoli casi, fare cadere il velo della reticenza e proteggere adeguatamente e immediatamente i minorenni che vivono situazioni di violenza domestica. In questa direzione va la petizione lanciata oggi che chiede alle istituzioni di sbloccare i fondi per gli orfani di crimini domestici e per i centri antiviolenza, nonché di procedere a una mappatura e analisi di un fenomeno di cui rischiamo di avere evidenza solo in minima parte”, ha aggiunto Fosca Nomis, Responsabile Relazioni Istituzionali di Save the Children. Non stanchiamoci di ripeterlo: la casa dovrebbe essere il luogo in cui ogni bambino ha il diritto a sentirsi sicuro, protetto e ascoltato. Non dovrebbe essere un ambiente che genera paura e angoscia. Rendere il mondo e ogni casa un posto migliore è possibile!

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