I detti della tradizione davvero ci fanno capire quanto sia stretto, e importante, il legame che esiste tra l’uomo e il firmamento, tra chi abita questo mondo e il cielo che lo sovrasta. Istintivamente guardiamo verso l’altro per capire cosa potrebbe riservarci il destino, ma davvero c’è chi è nato svantaggiato, chi già inizia male ai blocchi di partenza per colpa di stelle sbagliate? Per chi pratica (o chi semplicemente ci crede) l’astrologia la risposta è sì. Perché le forze celesti presenti al momento della nostra nascita sono la causa dei destini, e se in quel momento si trattava di “stelle cattive” allora la sorte potrebbe non essere generosa. Perché esistono pianeti deboli, che si esprimono male, quelli che in termine tecnico vengono chiamati in esilio o in caduta. Perché ci sono stelle fisse pesanti e aspetti complicati, dunque più che ti una stella vera e propria ci si riferisce a una situazione complessiva che ostacola, che rende ancora più impegnativo il mestiere di vivere.

Ma per chi pensi di essere uno tra questi “”non baciati dal cosmo, dobbiamo ricordare due cose importanti: la prima è che ogni tema natale ci protegge, ci impedisce cioè di correre rischi ancora più grandi. Se, ad esempio, vivo un blocco relazionale, è perché le stelle mi stanno forse proteggendo da persone pericolose, da chi mi potrebbe fare del male. La seconda è invece la possibilità di migliorare, di decidere di essere più forti. Chi nasce in svantaggio spesso ha una maggiore motivazione nel recuperare, nel dimostrare a se stesso che ce la può fare, che è in grado di superare blocchi e problemi. Sant’Agostino predicava il motto astra inclinant non necessitant, riconoscendo l’influenza delle stelle ma riconoscendo anche a ognuno di noi la possibilità di cambiare il percorso che i pianeti hanno già tracciato per noi da qualche parte.