Abbiamo fatto un rapido calcolo in video riunione e il verdetto è stato schiacciante: la redazione di Marie Claire si proclama gattara (ci sono solo tre cani contro almeno una dozzina di gatti). Questo non significa che non amiamo i cani, ovviamente. Anzi, spesso ci lamentiamo di non poterne avere. In questi giorni di isolamento da Coronavirus i nostri animali domestici sono stati fonte di gioia e distrazione anche più del solito. Quello che forse non abbiamo mai scritto è che due persone della nostra redazione sono anche custodi di una colonia felina registrata dal Comune di Milano. Una colonia di gatti randagi che si trova nei pressi della nostra sede di lavoro, lontano dai luoghi di residenza delle due gattare Roberta e Milena, che quindi sono preoccupate e si stanno organizzando per nutrire e accudire i pelosi anche in questo momento difficile.

Sono circolate parecchie notizie in questo periodo sull’abbandono di animali che sta crescendo, perché si pensa erroneamente che possano essere fonte di contagio da Coronavirus, ma anche sulla mancanza di volontari per canili e gattili, che si trovano quindi in grande difficoltà. «Oggi sono arrivata con la mascherina e i gatti mi guardavano tutti con sospetto da dietro i cespugli», racconta Roberta, «appena ho parlato però mi hanno riconosciuta e sono arrivati tutti a coda alta. Prima venivamo tutti i giorni e oggi cerchiamo di venire un paio di volte la settimana, a volte tre. Ormai è come se fossero i nostri gatti di casa quindi ci preoccupiamo e ci sentiamo in colpa quando non possiamo venire a sfamarli e a controllare che stiano bene».

Colonia felina Milanopinterest
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L’ora del pranzo alla colonia felina curata da due membri della redazione di Marie Claire, Roberta e Milena.

Jolie, Gigia, Roby, Felix, Musino, Junior, Oslo, Kenneth…. Una carovana di felini che tutta la redazione ha imparato a conoscere nei racconti di Roberta e Milena. Le due gattare nel corso degli ultimi due anni, insieme ai volontari del Comune di Milano, hanno provveduto a catturare tutti i gatti per sterilizzarli e metter loro il chip. In questo modo possono essere ancora meglio controllati e curati, se necessario. «La gioia più grande è stato quando Gigia si è lasciata finalmente catturare. Continuava a rimanere incinta e in qualche modo riusciva sempre a ingannare la gabbia-trappola», racconta Milena, «quel giorno eravamo euforiche, anzi forse è stato il giorno più felice di tutti». Le gloriose (e infinite) gravidanze di Gigia hanno infatti portato parecchi cuccioli, tutti adottati felicemente da famiglie e amici della redazione di Marie Claire.

C’è l’abitudinario, quello più socievole, il viziato che vuole solo la pappa umida, la miagolona, sono in tutto una ventina di gatti che Milena e Roberta riconoscono uno per uno (e sono le uniche a potersi avvicinare senza vederli fuggire come pazzi). A Milano esistono circa 500 colonie feline, ma la situazione si riesce ancora a gestire, grazie al sostegno del comune stesso, che mette a disposizione veterinari e un rifornimento di pappe una volta l’anno, come spiega Roberta: «In altre città e nel Sud Italia al momento la situazione potrebbe invece essere più difficoltosa, perché, per esempio, si è bloccata tutta la catena che portava gatti e cani da adottare nelle regioni del Nord. Un sistema informale, ma molto efficiente, che funziona con chat e passaparola. E soprattutto funziona grazie alle tenacia di tutte quelle persone che in Italia donano il proprio tempo e spesso anche i propri soldi a questa causa di amore per gli animali».

Colonia felina Milanopinterest
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Una ventina di gatti, tutti sterilizzati e con chip, fanno parte della colonia di randagi di cui si occupano le nostre colleghe. A Milano esistono circa 500 colonie feline registrate presso il Comune.

«Ricordo ancora la prima volta che abbiamo visto i gatti in quel cortile dietro l’ufficio», racconta Milena, «e ci siamo convinte di voler portare qualche pappa. Ma all’epoca ero io a insistere, con già quattro gatti a casa, mentre Roberta mi aiutava, ma restava in disparte a osservare perché non era abituata. Dopo qualche tempo anche lei ha adottato due gatti ed è entrata ufficialmente nel clan». Perché questa, oltre a una storia di gatti, è anche, innanzitutto, una storia di grande amicizia tra donne.