Puglia, 1623. È in quell’anno che si sente per la prima volta parlare delle ceramiche di Fasano. Del resto tutta l’area di Grottaglie (kruptalie in lingua greca) è un centro di lavorazione di terracotte, tra cui faenze e maioliche, già dal secondo secolo a.C. È quindi inevitabile che tra le diverse famiglie lavoratrici nel campo delle ceramiche ne emergesse una in particolare, quella di Fasano, in grado di primeggiare su tutte le altre. E questo grazie a elementi come intuito imprenditoriale, maestria e una capacità ineguagliabile nel farsi conoscere in tutto il mondo, anche quello aristocratico. La produzione avviene da 18 generazioni a 20 chilometri da Taranto all’interno di grotte molto ampie idonee a ospitare ogni fase della lavorazione e i strumenti del mestiere. Specialmente i forni a legna, utilissimi al fine di rendere eccellente il lavoro finito. Il pezzo realizzato, che sia un piatto, un vaso o le iconiche Pigne e Pupe, per i quali sono noti da una parte all’altra del globo. La “ditta” nella veste in cui la conosciamo oggi nasce ufficialmente nel 1968 e porta il nome di Nicola Fasano, figlio di Francesco, il quale è riuscito a consegnarla al nuovo millennio con un approccio moderno senza rinunciare alla tradizione manifatturiera. Tanto che viene definito abitualmente “imprenditore-ceramista”.

ceramiche fasanopinterest
Courtesy/Ceramiche Nicola Fasano
Le Ceramiche Nicola Fasano in una foto d’epoca

Erede naturale di questa grande famiglia è Enza Fasano. Nel suo atelier pugliese, non distante dalle Ceramiche Nicola Fasano, la designer e artigiana realizza oggetti in ceramica con la stessa passione e cura dei suoi avi, seguendo la tradizione di Grottaglie ma aggiungendo anche dettagli di stile contemporanei. Il suo amore per il mestiere emerge all’età di 12 anni quando “mi aggiravo per l’azienda di mio padre, ero interessata alla pittura e al tornio da cui ero affascinata e incuriosita.” Racconta Enza Fasano in un’intervista. In particolare ricorda un momento che definisce “il più forte che conservo.” “Un giorno che mi fermai stupita a guardare un aiuto torniante mentre si metteva sulle spalle un vaso crudo e, insieme al torniante, cercavano di incastrare la parte superiore con la parte inferiore per formare il tipico capasone.” Da quel momento le si è aperto un universo che oggi esprime attraverso creazioni definite tra le più belle del nostro Paese, tra pezzi pensati per l’arredamento outdoor, la tavola e, immancabili, quelli dedicati alla tradizione. Ma come fa a unire passato e presente? Fasano spiega di trarre costantemente spunto “dal manufatto antico.” Per poi farlo “rivivere in nuovi concetti di arredo, tenendo sempre viva la tendenza sia nei colori che nelle forme.” Infatti la sua versione delle ceramiche di Fasano si presta tanto al decor di maison contemporanee quanto di case dal sapore passato, tanto lontano quanto affascinante. E a proposito di casa, ad accompagnare e supportare Enza Fasano c’è la sua famiglia, composta dalla figlia Giovanna Alò Fasano e il marito Salvatore Santore, grazie ai quali anno dopo anno, assieme alla sua capacità creativa, compie passi sempre più importanti nell’istituzione di un brand di design all’altezza della sua storia.

ceramiche fasanopinterest
Courtesy/Enza Fasano
Le creazioni di Enza Fasano