"Vivere con sette conigli è un'esperienza bellissima. Non mi considero la loro padrona ma un umano che convive con loro". Esther Burton, designer di interni e bunny lover, da otto anni condivide la casa con dei lapini che da qualche mese sono diventati sette. Tre di questi, tre femmine, le ha viste crescere durante il lockdown, periodo nel quale ha potuto conoscere più a fondo loro e il resto della colonia che conta solo due elementi maschili, un coniglio giovane e uno anziano. "L'isolamento mi ha permesso di dare forma a un progetto che avevo in mente da tempo. È nato così 515grammi - peso di un coniglio - che più che un brand è una famiglia composta da sette conigli, sette designer, una veterinaria e un giardiniere, che si occupa del benessere di esseri umani e conigli che vivono nella stessa casa attraverso il progetto, la realizzazione e la vendita, di prodotti innovativi, personalizzati e sostenibili. Abbiamo incontrato Esther per conoscere meglio questo progetto e per capire cosa vuol dire veramente (con)vivere con dei conigli.

Cosa puoi fare con un coniglio e cosa è meglio evitare?
I conigli sono animali socievoli - vivono infatti in colonie - ma anche individualisti, molto silenziosi e non è detto che amino essere accarezzati. Se vogliono dimostrarsi affetto tra loro si leccano. Hanno momenti e orari precisi in cui desiderano le coccole, non amano le carezze sulla pancia, ma moltissimo quelle dietro le orecchie. Come capire se è il momento giusto per fargliele? Abbassano la testa verso terra.

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Come fare sentire un coniglio a proprio agio in un appartamento?
È necessario che abbia una zona dedicata per esempio una gabbia che sia però sempre aperta. Ricordiamoci che essendo prede i conigli hanno sempre bisogno di un rifugio e di una via di fuga. Occorre tenere sempre a mente che non amano i rumori forti, che sono animali non ancora convertiti alla relazione quindi vanno "conquistati" ogni giorno. Ultimi consigli: disporre un tappeto accanto alla cuccia e nascondere i cavi di alimentazione.

Che verso fanno i conigli?
Non si può parlare di versi, ma di suoni che sono principalmente tre. Usano una specie di gugugu quando sono emozionati, sfregano i denti quando sono soddisfatti e battono la zampina quando hanno paura. È per questo che il coniglio del film Disney Bambi si chiama Tamburino.

Come possiamo riconoscere le loro emozioni?
Per esempio se dalla posizione erta sulle due zampe posteriori si lasciano cadere a terra su un fianco - si dice sfloppano - significa che sono rilassati e vogliono essere ancora più rilassati. Se alzano la coda possono essere incuriositi, agitati o preoccupati. Se assumono la posizione di freezing, cioè fingono di essere morti, vuol dire che hanno paura.

Meglio scegliere una femmina o un maschio?
L'ideale è sceglierli entrambi, un maschio e una femmina e sterilizzarli.

Cos'è veramente pericoloso per un coniglio?
Essendo un lagomorfo, e non un roditore, ha sei incisivi ed è erbivoro. Nella sua alimentazione non devono mancare fieno, erba fresca, verdure a foglia verde, ma poche carote perché troppo zuccherine. Molto dannosi sono invece le proteine animali e i cibi ricchi di zucchero come il cioccolato e i carboidrati.

Com'è nato il tuo amore per i conigli?
I miei genitori si conobbero grazie alla passione per i cavalli. In casa abbiamo avuto cani, gatti, uccellini e pesci rossi. Mai rettili perché mia madre ne aveva paura. Il mio primo vero amore verso il mondo animale però è stato un pastore scozzese. Quando sono andata a vivere da sola ho sentito il bisogno di ammettere in casa una creatura che mi somigliasse. Poteva essere un gatto, ma ho una specie di allergia al suo pelo, così ho optato per il coniglio. Come me è indipendente ed è un eterno frainteso cioè cerca di apparire forte mentre in realtà è una creatura fragile. Mi piacciono i conigli perché hanno un carattere forte, perché sono morbidissimi ma soprattutto perché so che potrebbero vivere senza di me.

Descrivici i tuoi sette coinquilini pelosi.
Tutto è iniziato con lui otto anni fa, Napoleone, un fulvo lapino, asociale dal pessimo carattere. Isotta, occhi azzurri e ciglia lunghe, è la coniglietta da copertina. Lucilla, nonostante il suo sguardo da angioletto, è la regina indiscussa della colonia. Ercole è il maschio alfa di casa, terribile e imprevedibile. Emma è piccola, nera e mai stanca. Dorotea è la dolcezza fatta a forma di coniglio. Leda, infine, veglia su tutta la colonia, riportando la pace.

Com'è nato il progetto 515grammi?
Da tempo sentivo l'esigenza di condividere quello che provo e quello che ho scoperto convivendo con i conigli. Grazie a loro, al mio team di designer, al giardiniere Davide e alla collaborazione con la Clinica Veterinaria Modena Sud, centro di referenza nazionale per la cura degli animali non convenzionali, e in particolare con la dottoressa Silvia Casali, ho concretizzato il mio sogno. 515grammi è un pezzetto di cuore, il mio debito d'amore nei confronti di creature delicate e sorprendenti. Condividendo la casa con loro ho moltiplicato lo spazio per me stessa.

Qual è il target dei vostri clienti e qual è l'età "giusta" per cominciare a prendersi cura di un lapino?
Le nostre clienti sono perlopiù donne di tutte le età. Sull'età più indicata per convivere con un coniglio non c'è una regola precisa. Dipende dal temperamento del bambino o dei bambini e soprattutto dalla volontà dei genitori che devono fare una scelta consapevole sapendo che avranno un nuovo membro in famiglia che andrà accolto rispettando la sua natura.

Che prodotti si possono acquistare nell'e-shop di 515grammi.it?
Per esempio lo Starter Kit che contiene (anche) una ciotola, un detergente ecologico, un rotolo leva peli e una confezione di 515grammi d’amore, un mix di ingredienti nato da una selezione accurata ed esclusiva - sviluppata da un team affiatato di umani, conigli, veterinari ed esperti in erbe officinali - che può essere mangiato/gustato sia dagli umani sia dai conigli. Perché secondo me le relazioni possono crescere anche semplicemente mangiando insieme. In futuro vorrei creare anche dei kit per i compleanni, gesti di amore piccoli, sostenibili e pensati e realizzati in modo responsabile. I produttori sono a tutti a km 0 e collaboriamo con cooperative di ragazzi e ragazze disabili o piccole aziende a conduzione familiare. Gli assemblaggi sono manuali, le materie prime sono certificate biologiche e ogni anno l’1% del fatturato è donato in beneficenza.