Il padre le aveva dato il permesso di andare a studiare a New York a patto che scegliesse l’Hotel Barbizon come residenza. Un’altra ragazza si era presentata con tanto di lettere di raccomandazione firmate dal sacerdote del paese, perché a quanto pare erano ben accette. Grace Kelly ci aveva vissuto prima che diventasse famosa e si dice abbia almeno una volta ballato seminuda nei corridoi. Anche una giovane Sylvia Plath lo aveva scelto come residenza temporanea e nel suo romanzo semi-autobiografico La campana di vetro il Barbizon appare ma ribattezzato The Amazon. Joan Didion, ventenne e ancora naïve, aveva fatto qui una pausa dagli studi al Berkeley College poco prima di iniziare la sua carriera da scrittrice e diventare la celebrità letteraria definitiva.

united states   january 03  the barbizon was a residence hotel for women that was located on 63rd street and lexington avenue barbizon hotel new york, ny  photo by mcnygottscho schleisnergetty imagespinterest
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Il Barbizon era proprio l’hotel delle donne, non tutte necessariamente destinate a diventare famose. Aveva aperto a New York nel 1928, indirizzo East 63rd Street, in pieno Proibizionismo. Offriva 720 stanze su 23 piani e zero contatti con gli uomini che non potevano nemmeno affacciarsi nell’atrio, ma questo era parte dell’attrattiva del Barbizon: le donne che sceglievano di passare il loro tempo in questo edificio esclusivo ma pudico lo facevano soprattutto per le regole rigide. Era una nuova generazione di donne, prevalentemente bianche, middle-class, sempre molto giovani, che arrivavano a New York per diventare scrittrici o artiste, oppure attratte dalle luci e dalle promesse della città. Non era ovviamente tutto glamour ed energia creativa. Piuttosto, più si scoprono ulteriori dettagli leggendo The Barbizon (scritto da Paulina Bren, disponibile ora in inglese) più l’albergo diventa sinistro - la stessa copia del quadro di Renoir appesa in ogni stanzetta - e severo - proibiti i pantaloni, perfino a chi era solo in visita, e assolutamente niente uomini nelle camere da letto, nemmeno i papà.

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Durante i 53 anni di attività il Barbizon è stato una contraddizione. Un hotel nel cuore di New York offriva tutte le possibilità di una grande città con il vantaggio di avere uno staff dedito a controllare l’abbigliamento degli ospiti e a mandare via uomini indesiderati. Era anche un rifugio per le donne negli anni in cui ambizione femminile e indipendenza erano visti con sospetto. Ma come con tutto, le storie cambiano in base a chi si ascolta. Per alcune residenti era solo un edificio deprimente, dove vecchie cattive in vestaglia gironzolavano la sera e l’idea di una “casa per le donne”, più che liberatoria, si era rivelata una trappola soffocante. La verità come sempre sta nel mezzo: se si era una giovane donna con la valigia in mano e tante aspirazioni, l’hotel Barbizon era la miglior opzione disponibile di quei tempi.

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