Weekend a Barcellona = gite scolastiche di quinta liceo, ultimo anno di scuola e ultimo viaggio d’istruzione (dove a malapena ti accorgi delle ramblas tanto sei impegnato a far casino). Barcellona meta degli amanti della musica con il Primavera Sound, ma la vedi da lontano che sei fuori. Barcellona sul mare = rivoltare la sabbia della Costa Brava (check). Back to Barcelona per un fine settimana, annusare l’aria dolce e capire quello che era sfuggito: la capitale della Catalogna ha un’anima segreta, elegante e fresca, lontanissima dal mito del divertimento esagerato e a poco costo. È avanti, Barcellona: nel corso degli anni ha saputo differenziare anche l’offerta turistica. Esiste una città racchiusa e silenziosa da scoprire passo dopo passo, dribblando i posti meno interessanti per concedersi un weekend di purissimo chillax e lusso.

Dove dormire in centro a Barcelona. Fatevi un regalo vero, fatevelo per il vostro bene: nella marea infinita di proposte su dove alloggiare, il Cotton House Hotel è quanto di più diverso e incredibilmente unico quando si pensa alla lista degli hotel a Barcellona di lusso. Non c’è nulla di urlato, è purissima discrezione che non dimentica la storia di dove sorge. Il tempo sembra essersi fermato e riattualizzato in questo super hotel di Barcelona, costruito (o meglio risorto) dove nel 19esimo secolo sorgeva la Fundación Textil Algodonera, ovvero la casa cotoniera che gestiva i mercato del cotone proveniente dalle colonie e dalle coltivazioni spagnole fino all’interno della città.

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Il palazzo è in stile neoclassico, riconoscibilissimo. Si entra in un’ovatta di puro cotone OPS appena si varca la soglia con le vetrate elegantissime. Il lusso vero lo immagini prima ancora di sganciare il documento alla reception: il candore, gli accappatoi bianchi, la gentilezza discreta. I dettagli che fanno la differenza sono difficili da enumerare, tanti sono: i vasi giganti con i rami di cotone morbido, i colori naturali intervallati qua e là da lampi di colore, i lampadari sospesi, la luce che entra come una carezza rifrangendosi dai palazzi della Gran Via de Le Corts Catalanes. Viene spontaneo abbassare il tono di voce e cominciare a liberare gli ormeggi. Ci si immagina cento anni fa a sorridere fragilmente come una flapper mentre il cortesissimo personale si districa tra ascensori, scale e valigie (rigorosamente small, che portarsi quintali di bagagli è démodé). E a vedere la strepitosa scala a chiocciola sospesa che si invola fino al sesto piano, conservata esattamente com’era, sembra davvero di essere in un altro tempo.

La scelta di stile del Cotton House Hotel Barcellona è chiara: ricordare il passato che fu, sottolineare l’eredità tessile e riproporla in chiave contemporanea in un hotel che si candida a diventare posto del cuore delle vacanze catalane, o mentre ci si interroga su dove stare e cosa vedere a Barcellona. Sono stati recuperati come carta da parati i vecchi fogli della contabilità della casa cotoniera e l’antico, meraviglioso parquet è stato ristrutturato quadrato per quadrato, pur di mantenere l’autentica bellezza degli elementi originali. Un lavoro immenso che avvolge splendidamente: ogni passo risuona come se venisse da lontano. Si dimentica il resto e ci si concentra sul presente, sui piccoli pensieri, respirando la storia di un albergo fenomenale che riattualizza il concetto stesso di lusso. Non ci sono orpelli eccessivi o salamelecchi esagerati: è purissima classe a servizio delle esigenze.

Viene spontaneo prendersi quel libro nascosto in valigia nella speranza di leggerlo, e concedersi un’ora di lettura sprofondate nelle poltrone della incredibile biblioteca che sa di cuoio. Questo è il livello di distacco dalla realtà cui il Cotton House Hotel ti porta. E per chi pensasse di non staccare abbastanza, la soluzione è classica: prenotare un massaggio rilassante con oli profumati che stenderà ogni avanzo di stress accumulato, e poi infilarsi l’accappatoio candido in tessuto a nido d’ape, la ciabattina, e appollaiarsi alla piccola piscina del sesto piano per concedersi aria fresca (e cocktail deliziosi) con vista sulle guglie della Sagrada Familia. E guardare così il tramonto che lentamente indora di rosa Barcellona, pensando di prendere appuntamento con i sarti per farsi cucire una camicia su misura selezionando il tessuto (cotone purissimo di grammatura eccellente) dal campionario elegantemente presente nella propria camera, sapendo che farsi regali artigianali significa davvero concedersi il meglio.

Capitolo food&drinks = dove mangiare a Barcelona. il cocktail bar & restaurant dell’albergo, al primo piano, sarà il posto che vi convincerà a non scappare mai più. Oltre a fornirvi spunti meravigliosi per riarredare il giardino e riorganizzare il parco piante personale, al Batuar del Cotton House Hotel ci si rilassa senza pensieri. E si mangiano piatti eccellenti senza doversi avventurare, perché quando si stacca tutto per godersi una bolla di comoda eleganza, che bisogno c’è di sfuggire all’ozio gradevole? E quindi meglio restare lì, ad ascoltare il rumore del venticello fresco che entra tra le piante. (Attenzione: dà dipendenza).

I cocktail abbinati al pasto, ça va sans dire, sono rinfrescanti e ottimi. Il Petra’s (con vodka, rum, cetriolo e zenzero) e il Mediterranean 75 (gin, Saint Germain, limone, chiara d’uovo e basilico) son stati due rivelazioni. Ma ci sono anche fantastiche proposte monotematiche, come le selezioni di rum e gin (variegatissime e ricchissime), e una cantina di vini decisamente da intenditori. Non è da meno la parte food: carne, pesce e vegetariano, con moltissima attenzione alle materie prime. Immancabili alcuni classici della cucina spagnola come il jamon serrano e i formaggi catalani (buonissimi), ma tanta scelta e preparazioni mai banali, contenute e deliziose.

Il rischio è quello di affezionarsi talmente tanto da non voler più uscire da un posto così. Il Cotton House Hotel è un’esperienza di purissimo chillax totale, profondo, incredibile. E la mattina della favolosa colazione al Batuar, tra torte fatte in casa, bagel profumatissimi e una selezione di pani senza eguali, prima di uscire (o peggio, prima di partire), capiterà di sentirsi come un subacqueo che riemerge dalle profondità e vede di nuovo il mondo per come è. Ma per visitare Barcellona bisognerà abbandonare per qualche ora il proprio scrigno di relax e tuffarsi tra le pieghe di una città che, a distanza di anni, non perde un grammo di fascino.

Cotton House Hotel
Gran Via de les Corts Catalanes 670, Barcellona

Barcellona dove andare. La Sagrada Familia, inevitabile. Affollata, lo sappiamo bene: è il monumento più visitato di Spagna con oltre 3 milioni di visitatori l'anno. Ma è anche capolavoro total(izzant)e che vi farà perdere orientamento e senso del tempo. Ogni sua pietra, ogni scultura, ogni gru che vedete fuori è parte attiva nella costruzione che sembra infinita e che è il testamento di quel genio incredibile di Antoni Gaudì. Extra tip dei locali: per evitare di fare la coda inutilmente, prenotate prima: per la Sagrada familia i biglietti conviene farli online sul sito ufficiale, così da risparmiare moltissimo tempo (e pazienza). Quello che fa per voi è sicuramente quello con audioguida, che spiegherà egregiamente le varie fasi della costruzione del Temple Expiatori de la Sagrada Família (questo il suo nome completo). Cercate di arrivare in cima alle torri per avere una vista incredibile sulla città.

Sagrada Familia
Carrer de Mallorca 401 - Barcellona

Se la Sagrada Familia non vi conquista, restate in tema Gaudì scegliendo le sue case più celebri: Casa Batllò e Casa Mila detta La Pedrera, visitabili parzialmente (eh, c'è gente che ha la fortuna di viverci dentro). Sono a poca distanza sia dalla chiesa in costruzione sia l'una dall'altra, e ve la caverete in un pomeriggio nel riempirvi gli occhi dello spettacolo offerto dal più grande architetto del modernismo catalano, osteggiato all'epoca e poi riabilitato (vedi ad essere visionari?). Casa Batllò è dal 2005 un patrimonio Unesco.

Casa Batllò, Passeig de Gràcia 34

Casa Mila (La Pedrera), Provença 261-265

Barcellona cosa comprare. La storia di Barcellona è stratificata e complessa ma il Barrio Gotico con i suoi vicolini minuscoli, la luce che entra di sghembo, il silenzio attutito solo dai passi sul porfido è verissima poesia. Un posto imperdibile dove sedersi e rifiatare? Plaça Sant Felip Neri, dove si trova l’omonima chiesa che porta ancora i segni dei proiettili della guerra civile. Una piazzetta deliziosa ombreggiata da due splendidi alberi secolari. In caso vi prenda lo shopping selvaggio, c’è il negozietto dell’antica fabbrica di saponi di Barcellona Sabater Hnos da saccheggiare senza remore. Prima di ritornare tra le lenzuola dell'hotel, claro.

Sabater Hnos
Plaça de Sant Felip Neri 1 - Barcellona