A 25 anni è in splendida forma. Piena di energia, sicura di sé, consacrata da The New York Times e The Guardian come “the place to be”, per quel flair tutto suo, dove il realismo socialista incontra il pop (e vanno straordinariamente d’accordo). Un quarto di secolo fa si rompeva la cortina in mezzo all’Europa e i cittadini di Lipsia sono stati (orgogliosamente, dicono oggi) i primi a protestare con festival di strada e pacifiche manifestazioni. «Se non hai visto i ruderi nell’89 non puoi capire la strada che abbiamo percorso», è la frase-mantra che chiunque arrivi in questa città in transizione dell’ex Germania Est si sente dire. Oggi che artisti e designer affollano fabbriche in mattoni rossi, migliaia di studenti pedalano a tutta velocità per raggiungere qualche festa underground e le aziende del made in Deutschland aprono qui una sede, Lipsia può decisamente affermare di essere diventata adulta. E come ogni venticinquenne vede il futuro in positivo. Come ha detto la scrittrice Juli Zeh: «Cosa fa una città tedesca di medie dimensioni senza montagne incantate, senza fiumi che le scorrano al centro, senza foreste, mare, acque termali, istituzioni o sedi governative, insomma senza niente di speciale da offrire? Ovviamente inizia a sognare».

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Il Cafè Fleischerei è un’ex macelleria di inizio 900.

I paragoni con le ex fidanzate sono sempre fuori luogo. Berlino, primo e vero innamoramento di ritorno del mondo con la Germania, è il termine di riferimento che i media hanno usato per parlare di Lipsia: è come la capitale vent’anni fa, anzi è meglio, anzi è la nuova frontiera per gli hipster. André Herrmann, blogger e poetry slammer, sintetizza l’opinione diffusa verso l’ex fidanzata: «Il paragone non ci piace e non ha senso: a un incrocio a Berlino senti parlare tre lingue diverse, qui al massimo tre accenti della Sassonia. Non ci interessa diventare il nuovo parco giochi per hipster in fuga». Eppure il quotidiano locale Leipziger Volkszeitung ama pubblicare storie di giovani creativi che abbandonano la capitale per questi angoli più a basso costo a un’ora di treno, rivendicando un po’ quel titolo di «povera ma sexy» che Klaus Wowereit, sindaco di Berlino, ha usato per descrivere la sua città dieci anni fa. Lipsia ha sconfitto lentamente i record negativi di cui era detentrice: città più inquinata e più povera di Germania. Tornando finalmente a 540 mila abitanti, gli stessi che contava prima della scomparsa della DDR. Un traguardo importante se si considera che nei primi anni Novanta l’hanno abbandonata circa centomila persone, mentre oggi sono in pieno babyboom con un’immigrazione di rientro incominciata con l’arrivo di aziende come Porsche, Bmw, Amazon, DHL e persino il primo autosalone Maserati nella Germania orientale.

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Vista sul fiume Weisse Elster, nell’ex quartiere industriale di Plagwitz.

Più del posto fisso per un ventenne può fare la passione. Prima che il motore dell’economia fosse riacceso, all’evoluzione di Lipsia ha contribuito la Spinnerei, un’ex filanda centenaria che ha portato alla rinascita il quartiere di Plagwitz, destinato a essere raso al suolo tanto era insalubre a causa delle vecchie fabbriche. «Anche la Spinnerei rischiava questa fine», racconta Michael Ludwig, responsabile dell’accoglienza e dei tour guidati, «ma forse non c’erano soldi a sufficienza per un progetto del genere. Era anche il luogo perfetto per costruirci dei loft di lusso, ma tanto non ci sarebbe stato nessuno ricco abbastanza da poterli comprare». I grandi spazi con le luminose vetrate hanno attirato artisti alla ricerca di studi a basso costo, come Neo Rauch e i suoi colleghi del movimento Neue Leipziger Schule, e poi la prima galleria, la Eigen+Art diretta da Gerd Harry Lybke. Oggi sottolinea Ludwig: «È un’impresa privata, con affittuari che pagano una somma ai proprietari. Non si regge su fondi istituzionali o donazioni». From Cotton to Culture è il loro slogan e, neanche a dirlo, c’è la lista di attesa per affittare uno studio (e lo spazio è vasto: 90 mila mq). Ma le fabbriche di Lipsia riconvertite in modo simile e con successo sono molte, come Westwerk, Tapetenwerk e Werk 2 - Kulturfabrik.

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Il quartiere di Suedvorstadt.

40 mila studenti universitari significa un sacco di tempo libero. Persino i laureati più illustri come Johann Wolfgang von Goethe e Angela Merkel sono ricordati per le frequentazioni extra curriculari: il primo amava l’osteria Auerbachs Keller, la seconda il club Moritzbastei. Oggi gli studenti affollano il quartiere di Südvorstadt, attorno alla Karl-Liebknecht-Straße, mentre giù a sud i capelli si fanno più colorati e i piercing più evidenti mano a mano che ci si avvicina a Connewitz, famoso per i party underground e club come Conne Island e UT Connewitz. Gli stessi dai capelli viola si radunano insieme alle famiglie al concerto gratuito di apertura della celebre orchestra della Gewandhaus (diretta dal milanese Riccardo Chailly, in arrivo a La Scala l’anno prossimo come direttore principale). Il pellegrinaggio musicale può continuare sulle orme di Bach, Schumann e Mendelssohn, che qui hanno vissuto, e concludersi al festival Wave-Gotik-Treffen a maggio, decisamente meno “classico”.

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La street art nel quartiere di Plagwitz.

Paradigmi economici alternativi si sperimentano quotidianamente in questa città che ha imparato ad arrangiarsi. Non a caso ha ospitato l’ultima conferenza sulla decrescita: «Lipsia ha dovuto trovare modi per gestire case abbandonate, spazi enormi da riconvertire e piccoli budget. Questo ha sviluppato inevitabilmente progetti innovativi», scrivono gli organizzatori. Si produce in loco (vedi l’amatissima bibita locale Lipz), tramite consumo collaborativo (in orti di quartiere e cooperative di agricoltura solidale come Rote Beete) e il crowdfunding si fa sulla piattaforma autoctona Visionbakery. Il problema dei circa 45 mila appartamenti vuoti in palazzi di inizio secolo è stato affrontato con il progetto “case con guardiano”: l’associazione Haushalten e.V. mette in contatto proprietari di spazi che li cedono a basso costo, a volte zero, a patto che l’inquilino lo ristrutturi. Il teatro Lofft ha trovato una sede con questa modalità. La comunicazione tra cittadini alla ricerca di partner funziona anche con i Business Speed Dating organizzati da Kreatives Leipzig: quattro minuti per trovare l’anima gemella per il proprio progetto di lavoro.

Per i 30 anni la città vuole regalarsi un nuovo pezzo di università già in costruzione e la ristrutturazione del porto di Lindenau con un sistema per ricollegarlo ai canali cittadini. Proprio nel 2019 scadrà il Solidarpakt II, la seconda tranche di fondi trasferiti dalle regioni occidentali a quelle orientali, senza i quali, ha riferito il vicesindaco a The Guardian, la rinascita non sarebbe stata possibile. A quel punto Lipsia dovrà mostrarsi indipendente, soprattutto finanziariamente, da brava trentenne, ma sembra proprio avere tutte le carte in regola.

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l’hotel Fregehaus, in centro città.

QUALCHE CONSIGLIO PRATICO PER UN VIAGGIO A LIPSIA

Viaggiare. Per raggiungere Lipsia dall'Italia si vola fino a Berlino Tegel con AirBerlin. Il viaggio in treno dalla stazione centrale Hauptbahnof a Lipsia dura circa un'ora e si può facilmente prenotare il bigletto sul sito in italiano delle ferrovie tedesche DB Deutsche Bahn (dall'aeroporto di Tegel alla stazione basta prendere un autobus).

Dormire. A Lipsia si può pernottare nel boutique hotel Fregehaus, in pieno centro storico, situato all'interno di un palazzo degli anni 20 (da 76 euro a notte).

Mangiare. Il ristorante cinese Chinabrenner è nascosto in una ex fabbrica in mattoni rossi nel quartiere di Plagwitz ed è famoso in tutta la città. Per pranzo c'è il Café Cantona, con arredi originali della ex DDR. Mentre per provare sapori teutonici originali è d'obbligo una tappa alla taverna amata da Goethe Auerbachs Keller.

Quando andare. Dal 25 novembre al 23 dicembre la città si illumina con i mercatini di Natale. Tra i festival più famosi: a fine maggio il Wave-Gotik Treffen; a giugno il Bach Festival, a fine ottobre i Designers' Open.

Informazioni. Sul sito dell'Ente Nazionale Germanico per il Turismo si trovano ispirazioni di viaggio, consigli pratici ed eventi consigliati. Oppure si può consultare quello dell'agenzia per il turismo di Lipsia Leipzig Tourismus und Marketing.

Questo articolo su Lipsia pubblicato sul numero di Marie Claire di novembre 2014 ha vinto il Premio Stampa Adutei 2014, nella categoria quotidiani e periodici, assegnato dall'Associazione Delegati Ufficiali del Turismo Estero in Italia. Il premio è stato consegnato il 19 novembre in una cerimonia che si è svolta a Milano alla Soprintendenza per i Beni Archeologici della Lombardia. Ringraziamo l'Ente Nazionale Germanico per il Turismo per averlo candidato.