Se c’è una conseguenza del tutto involontaria che le manifestazioni dei Gilet Jaunes francesi hanno avuto, è stata quella di riaccendere i riflettori sull’Huitieme, l’8° arrondissement di Parigi, talmente iconico e storico da apparire quasi un po’ scontato, tanto che spesso da turista si finisce per trascurarlo. Davvero un peccato, perché lungo i due chilometri degli Champs Elysées, il meraviglioso viale che fa da colonna vertebrale al quartiere e dal Louvre arriva all’Arco di Trionfo, va in scena un concentrato di grandeur e puro charme parigino, di maison del lusso, hotel blasonati, palazzi aristocratici e giardini ben curati. E il bello è che non è solo blasonato, nelle strette viuzze che si diramano dallo slargo circolare di Rond-Point resiste una Parigi ancora autentica e «popolare», un quartiere nel quartiere.

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Getty Images
I giardini interni del Petit Palais, a Parigi.

Attorno a Rond Point Usciti dai giardini che ospitano il Teatro Marigny, ecco che di fronte si mostra in tutto il suo splendore il Gran Palais: quale occasione migliore per assaporare gratis le atmosfere aristocratiche di sale immense, immense vetrate, scalinate in marmo? Fino al 22 luglio c’è anche una mostra che non potete perdervi: La Lune: du voyage real aux voyages immaginaires celebra il più romantico degli astri e le imprese spaziali . Ma è di fronte, al Petit Palais che scoprirete un piccolo Eden for free: nel cortile, un porticato rivestito di mosaici circonda Le Jardin, un’oasi verde di rara bellezza a disposizione dei forsennati dello shopping. Con il plus di un delizioso caffè che riapre il 16 maggio dopo un accurato restyling, perfetto per lunch leggeri (e a prezzi contenuti) tra uno shopping e una promenade.

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Courtesy Hotel de Berri
Il ristorante Le Schiap in rue de Berri a Parigi, con gli arredi che omaggiano Elsa Schiaparelli.

Dove alloggiare

Per i voli aerei si chiama upgrade, è il passaggio a una classe superiore ed è tra le coccole più ambite da chi viaggia. Per applicare lo stesso principio «a terra» , perché non scegliere un hotel che non sbandiera le 5 stelle, ma offre tutti i benefit di un albergo di lusso? L’esempio perfetto è l’Hotel Du Rond Point, in rue de Ponthieu, in una di quelle stradine a pochi minuti dagli Champs Elysées che trasmettono l’atmosfera ‘vera’ Parigi: dalla tipica brasserie con i tavoli all’aperto all’angolo con rue Mermoz, alla strategica creperie Framboise, proprio di fronte all’albergo. Dentro, altre a un servizio di concierge impeccabile, il décor riproduce atmosfere Deco rivisitate in chiave moderna, con una serie di optional nelle camere che fanno la differenza: dallo smartphone a disposizione , utilizzabile anche fuori dall’hotel - con scheda francese compresa - al breakfast a base di croissant biologici e bevande detox. Ma la sorpresa è la piscina con sauna a disposizione degli ospiti, uno spazio di puro benessere dove in poche bracciate ci si alleggerisce di ogni tensione: chi rimpiange il mega hotel?

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Gilles TRILLARD
Arredi in stile Deco nelle camere dell’Hotel Du Rond Point Des Champs Elysées.

Atmosfera friendly anche all’hotel Amastan di rue Mermoz, e a due passi da Faubourg Sain-Honoré: 24 camere (le mansarde all’ultimo piano hanno terrazzino panoramico), con un giardino d’inverno dove far colazione e la lounge arredata come un salotto.

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Gilles TRILLARD
Piscina dentro l’hotel, un lusso al Rond Point Des Champs Elysées.
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Courtesy 86champs
Il bancone coloratissimo dei macarons all’86Champs , il locale che sancisce l’alleanza tra la pasticceria Pierre Hermé e L’Occitane. Sugli Champs Elysées.

Da scoprire

Le Schiap è il nuovo indirizzo per rendez-vu appetitosi. Il ristorante italiano di rue de Berri, aperto accanto all’omonimo grand hotel, è affidato al giovane chef Michele Dalla Valle, che propone un menu fantasioso e freschissimo, con molti accenti italiani che rimandano a Elsa Schiaparelli , la celebre stilista che ha vissuto proprio in questo stabile. Chissà , forse anche lei amava passeggiare al Parc Monceau, il piccolo e curatissimo giardino pubblico in Boulevard de Courcelles, a pochi minuti dall’Arco di Trionfo, frequentato da scolaresche e jogger e circondato dalle dimore ottocentesche dell’aristocrazia francese. Una di queste è il museo Nissim de Camondo, una delle case più affascinanti della città, con tutti gli arredi originali e le collezioni che il conte Moise Camondo lasciò al al Musée des Arts Décoratifs di Parigi. Proprio accanto , il ristorante Le Camondo è diventato un’indirizzo alla moda, non fosse atro per il design che ricorda una serra d’altri tempi, con mobili vintage e piante tropicali. Per chi cerca un condensato di Francia, sugli Champs Elysées accomodatevi al tavoli di 86Champs, il locale che sancisce l’alleanza tra la pasticceria di Pierre Hermé e la cosmesi di L’Occitane: ovvero profumi di Provenza abbinati alle mille sfumature di macarons che vi tentano da un enorme bancone al centro della sala. Voilà…