Davide Oldani

L’inventore della cucina pop, chef del rinomato D’O a Cornaredo, è il papà di Camilla Maria, un anno e mezzo circa. Sta per aprire un nuovo ristorante a Cornaredo, e uno a Manila nelle Filippine per sperimentare anche lì la stagionalità degli ingredienti a cui tiene tanto. Il suo ritratto ufficiale mostra solo gli occhi, «perché attraverso gli occhi si legge la purezza dell’uomo»

Ho sempre viaggiato molto per lavoro: Oriente, Medioriente, America. Amo viaggiare e nessuna destinazione mi ha mai deluso perché ogni luogo ha qualcosa di speciale, è unico. Ho perso un sacco di aerei - letteralmente con le porte chiuse in faccia - e ho subito ritardi dei voli così assurdi che ho dormito in aeroporto in Spagna, e a San Francisco mi sono sentito Tom Hanks in The Terminal. Per cui, fino a poco fa avrei detto di voler portare Camilla Maria sulla Luna perché, ovviamente, non ci sono mai stato. Ma anche perché vorrei farle guardare l’universo da un punto di vista differente, insegnarle quanto siamo piccoli in confronto all’infinito, e quanto ci prendiamo troppo sul serio. Ora però ho cambiato idea, perché si dice che fra 10 anni saremo in grado di andare suMarte, la Luna diventerà roba da turismo ordinario. Magari lei sarà nell’età giusta per affrontare un viaggio con me verso il pianeta rosso. Condividere una tale esperienza sarebbe bellissimo. Lo so, è un’utopia. Ma io sono un curioso inguaribile, mi piace fare ogni giorno qualcosa che non ho mai fatto in vita mia e spero che mia figlia abbia preso da me. Paura? Ma no! Quando hanno inventato le automobili c’era chi le considerava una follia, qualcosa che non avrebbe mai soppiantato carrozze e cavalli. Per non parlare degli aerei. Tutto si evolve.

Sarah Felberbaum

È mamma di Olivia, un anno, avuta col marito Daniele De Rossi, centrocampista della Roma e della Nazionale. In autunno la vedremo su Rai1 nella fiction Medici: masters of Florence, con Dustin Hoffman, Richard Madden e Valentina Cervi.

Mi vengono in mente i viaggi con la mia famiglia, da bambina. Mio padreamava guidare e nei weekend caricava in macchina me, mia sorella, mia madre e il nostro golden retriever e partivamo alla scoperta dell’Italia. Erano anche viaggi lunghi, che ci mettevano a dura prova, costretti alla convivenza in uno spazio ristretto. Al tempo la consideravo una tortura, oggi non so che darei per riviverli. Purtroppo credo di non riuscire a fare lo stesso con Olivia, quindi sogno di prendermi una pausa quando lei sarà più grande, intorno ai 10 anni, portarla via dalla scuola per un po’, e fare il giro del mondo. È un desiderio che ho da sempre, ma da quando sono mamma immagino di condividerlo con lei. Per i bambini, i viaggi sono esperienze importanti, insegnano ad affrontare meglio la vita, li immunizzano dalla paura dell’incognito. Il giro del mondo con Olivia vorrei farlo con giudizio ma senza un itinerario preciso, disposte a cambiare i programmi all’improvviso. Ci sono però delle tappe alle quali non vorrei rinunciare assolutamente, come il Giappone, la Nuova Zelanda, la Birmania... Posti completamente diversi dall’ambiente in cui mia figlia sta crescendo, e che vorrei le restassero nel cuore per tutta la vita.

Cristina Tardito

Fashion designer e fondatrice del marchio Kristina Ti, in primavera aprirà una nuova boutique monomarca a Roma, in via Vittoria. È la mamma di Lola, 9 anni, «faccia da angioletto e caratterino da Pierino la peste».

Faccio parte della categoria “mamme molto ingombranti”, con molti impegni, per cui mi barcameno tra insegnare a Lola l’indipendenza e non farla sentire trascurata. Abbiamo già fatto insieme parecchi di quelli che chiamo “i miei viaggi detox”. Finite le sfilate si parte per le Maldive. Niente bagagli, niente pensieri, cancello tutto come una lavagna e torno “pulita”. Prima lo facevo con le amiche, ora con lei, da sole. Le sto insegnando che il «niente libri, tv, internet, compiti, scarpe, vestiti» è ormai un lusso. Le faccio riempire l’anima di natura e di bellezza. Le concedo tutto quello che a casa non si fa: non vuoi lavarti i denti? Vuoi scendere a fare colazione in pigiama? Va bene tutto, niente regole. Vacanze allo stato brado. Ma poiché gli animali, per i bambini, sono la cosa più bella, e ne sono molto attratta anche io, il sogno che vorrei esaudire con Lola è quello di andare in Sudafrica nel Parco nazionale del Kruger, dove ci sono le palafitte-hotel ad altezza giraffa, con il letto a baldacchino e il cielo al posto delle pareti. Alloggiare sotto le stelle, nella natura selvaggia, e svegliarsi con le giraffe che infilano il muso in camera deve essere bellissimo: non vedo l’ora!

Vincenzo Nibali

È il ciclista che il mondo ci invidia, secondo italiano (dopo Gimondi) ad aver conquistato tutti e tre i grandi Giri: Italia, Francia e Spagna. Due anni fa, le foto in cui, commosso oltre ogni limite, bacia la piccola Emma appena nata, hanno fatto il giro dei social. Prossima sfida: le Olimpiadi a Rio, in agosto.

Quando ero bambino, in Sicilia, i miei genitori lavoravano molto e vacanze non ne facevamo praticamente mai. Ora che vivo in Svizzera, viaggiare è una componente essenziale del mio lavoro: da dicembre a oggi sono stato in Spagna, Kazakistan, Argentina, Canarie, Oman... Emma è già una viaggiatrice. A 6 mesi ha fatto il suo primo volo verso Dubai. È abituata a muoversi tra le case dei nonni, a Messina e Fiuggi, e la nostra casa di Lugano. E viene spesso alle corse. Per questo, il vero desiderio sarebbe farle conoscere meglio non qualche località esotica, ma i luoghi delle origini mie e di mia moglie Rachele. Perché lì ho capito che andare in bici mi faceva sentire libero, e la libertà è il valore a cui tengo di più. Vorrei far amare a mia figlia il litorale messinese, farle sentire il profumo del mare, conoscere tutti i colori della costa. E soprattutto vorrei portarla a Rodia, il piccolo borgo marinaro dove ho passato tante domeniche insieme ai miei genitori e ai miei cugini, divertendomi un mondo. Chissà se anche lei proverebbe le mie sensazioni di allora...

Sabrina Donadel

Giornalista, conduttrice e autrice di programmi per Mediaset e Sky. Il suo ultimo progetto Private Collection per Sky Arte racconta il mondo dei collezionisti di arte contemporanea. È mamma di Lunita Maria, 12 anni, avuta insieme al marito, l’attore Paolo Kessisoglu.

Con Lunita Maria abbiamo già viaggiato un bel po’. Lei adora le capitali, in particolare Londra perché è impregnata di cultura multirazziale. I bambini non sono mai xenofobi, lo diventano semmai influenzati da adulti ignoranti. Io e Paolo abbiamo cercato di non forzare mai la sua crescita e di rispettarne i ritmi naturali. Quindi è ancora molto “bambina”, non è interessata ai social network come le sue coetanee. È vegetariana come noi e frequenta la scuola steineriana, sa fare molte cose con le sue mani, senza aiuto della tecnologia. E poi, sarà un controsenso, le facciamo vedere poca tv, nonostante i genitori ci lavorino. In casa nostra la tv si fa, non si subisce. Le piacciono i documentari e i grandi filmoni storici, quindi è affascinata dai viaggi “di cultura”. Quello da sogno, però, lo abbiamo rimandato finora perché lei, per nostra scelta, non è mai stata vaccinata. Quindi per i primi anni di vita abbiamo preferito portarla in luoghi più “salutari”. Ora che ha un sistema immunitario più forte, via libera! Zaino in spalla e andremo presto a fare un’esperienza di vita importante: vorrei portarla in Medioriente perché è la culla della civiltà e delle grandi religioni, farle percorrere un tratto della Via della Seta. Ma soprattutto vorrei portarla in Armenia, perché suo papà è di origini per metà genovesi e per metà armene, e il suo vero cognome dovrebbe essere Keshishian. Lo cambiò il nonno quando fuggì dal genocidio armeno e, una volta arrivato in Italia, si fece passare per turco. Credo sia importante che Lunita Maria esplori origini così intense.

Claudia Gerini

Ha iniziato da Non è la Rai, passando per La passione di Cristo di Mel Gibson, e poi in decine di film e fiction italiane come protagonista. È la mamma di Rosa, 12 anni a maggio, avuta da Alessandro Enginoli, e Linda, 6 anni da Federico Zampaglione. Dal 14 aprile sarà al cinema con Nemiche per la pelle, insieme a Paolo Calabresi e Margherita Buy, ed è nel thriller di prossima uscita Il traduttore.

Le mie due bambine hanno caratteri molto diversi: una sportiva e avventurosa, che d’estate si ferma solo ogni tanto per leggere all’ombra. L’altra più romantica, ama la campagna, gli animali, la vita comoda e bucolica. Sono inseparabili, anche se litigano sempre. Fra noi tre c’è un rapporto bellissimo. Me le porto ovunque e facciamo dei viaggi “tra ragazze”, tutte sole. Una volta siamo andate in barca a vela al largo di Ponza, per cinque giorni. La sera ci mettevamo a prua sotto le stelle a guardare la luna. Una meraviglia. Tra non molto faremo una vacanza a Koh Samet in Thailandia, e non vedo l’ora. Confesso però che a me piace molto guidare, sono una pilota provetta. Chi ha lavorato con me su un set lo sa bene: nelle scene in cui guido un’automobile, nei vari ciak, non c’è mai bisogno dell’autista che la rimetta al suo posto: lo faccio benissimo da sola. Per questo il vero sogno nel cassetto appena Rosa e Linda saranno più grandi - magari con un’amica di supporto - è quello di affittare un bel camper super attrezzato e fare il giro degli Stati Uniti. Big Sur, San Francisco, e sempre più su. Lo so, saremo tutte donne, ma sono certa che il gusto della sfida non ci mancherà e non finiremo disperse nel deserto. Ho già fatto qualcosa di simile tanti anni fa con un’amica, un po’ Thelma e Louise, ma ci fermavamo nei motel. Il camper mi dà invece l’idea di libertà assoluta, di dire «Ok, fermiamoci qui per la notte, che è un bel posto ». Sarà una vera avventura.

Paolo Calabresi

Ex Iena, star della serie Boris, unico attore italiano ne La corrispondenza di Tornatore. Ha 4 figli, tutti con nomi che iniziano per “a”: Arturo, 19 anni, Aurora, 16, Anna Charlotte, 14, e Agostino di 10. Dal 14 aprile sarà al cinema in Nemiche per la pelle, con Claudia Gerini e Margherita Buy. E prossimamente in Smetto quando voglio 2.

La faccenda delle “a” non era programmata. Abbiamo iniziato con Arturo, poi casualmente con Aurora. Quando mia moglie era in attesa per la terza volta, stavo lavorando in teatro a Vienna e lei ha deciso di venire a partorire lì. Voleva chiamare la nuova arrivata Charlotte, ma io ho proposto: «Perché non proseguiamo con le “a”?», ed ecco Anna Charlotte, e poi Agostino. Proprio per Anna Charlotte un bel viaggio lo abbiamo già organizzato, quando aveva 9 anni. Si lamentava perché non aveva mai visto la città dove è nata. Allora abbiamo ordito un complotto. Biglietti comprati di nascosto, sotterfugi al gate, chiasso quando c’erano gli annunci all’altoparlante. Quando siamo atterrati, e ha scoperto che anziché a Londra, eravamo a Vienna, è scoppiata a piangere commossa. Per poi abbuffarsi di Sacher. Quando Arturo aveva 8 anni, invece, ho fatto un viaggio da solo con lui negli Stati Uniti, da New York al Colorado, mentre ero in tournée con l’Arlecchino di Strehler. Era diventato la mascotte della compagnia teatrale. Ci siamo gustati in pieno il rapporto esclusivo padre/figlio. Ma il vero viaggio da sogno che vorremmo fare tutti insieme è in Sudafrica e in Namibia. Alla ricerca della natura incontaminata. Certo, diventa sempre più complicato a mano a mano che loro crescono e cominciano ad avere i loro impegni, soprattutto Arturo. Fra loro e mia moglie, sarebbero 6 teste da mettere d’accordo, e 6 calendari da sincronizzare: una carovana. E un’impresa durissima, ma prima o poi ce la faremo.

Caterina Guzzanti

Attrice, comica in trasmissioni culto come L’Ottavo Nano, sorella di Sabina e Corrado. Da un anno e mezzo è la mamma di Elio, chiamato così in ricordo del prozio preferito. Dal 20 marzo è su Rai1 con la fiction Come fai sbagli, insieme a Enrico Ianniello, Daniele Pecci e Francesca Inaudi.

La nascita di Elio ha fatto di me una vera pastafrolla, e anche se è ancora piccolo vorrei portarmelo ovunque. L’ultimo viaggio memorabile l’ho fatto da sola, è stato in Etiopia con Save The Children, dieci giorni in giro per villaggi e ospedali. Un percorso faticoso, in tutti i sensi. Ora abbiamo tutti un disperato bisogno di mare. L’estate scorsa lavoravo e mi dispiace che Elio abbia trascorso la prima estate della sua vita a Roma, in compagnia di un condizionatore d’aria. Probabilmente, il primo viaggio serio con lui sarà a Cuba. Il motivo è quello ovvio: cambierà tutto, arriveranno le navi da crociera e il consumismo e così via. Lo ammetto, è il sogno mio e del mio compagno, ma spero che qualche ricordo rimanga anche a lui e magari ci torneremo fra qualche anno, per fare un confronto. Il sogno per quando sarà più grande… sono banale se dico il coast to coast in auto negli States? È un po’ anni ’80 ma mi sembra sempre valido. È il modo migliore per vedere le tante anime Usa, e una natura pazzesca. Io sono stata già in Texas, un vero paradiso per gli amanti dei cavalli come me. Ogni staccionata sembra fatta per essere saltata, e dopo chilometri e chilometri di autostrada nel nulla, incontri gente a cavallo che ti chiede cosa succede nel resto del mondo, perché loro da quel territorio non sono mai usciti. Ditemi come potrei negare a mio figlio questo puro divertimento da cowboy!