"Per un bambino, ogni isola è un’isola del tesoro", diceva la scrittrice britannica Phyllis Dorothy James. E mai aforisma fu più azzeccato quando si parla di Capri. L'isola del tesoro per antonomasia. Anzi, dei tesori. Quelli della natura, del cielo che si apre immenso verso il sole, dei vicoli coloratissimi che si inerpicano fra le rocce. Del mare e dei paesaggi mozzafiato. Proprio al paesaggio è dedicato il festival che si tiene da queste parti fino a novembre. Casa come isola, questo il nome del progetto che dà il titolo al Festival del Paesaggio, ruota intorno all’idea dell’isola come spazio di una rinnovata convivenza tra l’uomo, la natura e la storia.

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Foto di Raffaele Lello Mastroianni
La sfinge

Curata da Arianna Rosica e Gianluca Riccio, la manifestazione giunta alla sua quinta edizione è un omaggio poetico all’"isola che c'è". Quella che il pittore Savinio considerava uno dei punti magnetici dell’universo. E che Majakovskij associava a una donna con una cuffia rosa avvolta da fiori e fragranze. Un inno alla bellezza, dunque, declinato attraverso le visioni di quattro artisti diversi fra loro per sensibilità, formazione ed età. Da Andrea Branzi a Patrick Tuttofuoco, da Francesco Arena a Cherubino Gambardella. Tutti uniti quasi all'unisono, per svelarci come può uno spazio geografico trasformarsi per incanto in un luogo dell'anima.

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Close Encounters, Patrick Tuttofuoco

Si è partiti a inizio settembre con la presentazione dei Frammenti dell'architetto fiorentino Branzi. Disegni e dei collages ispirati ai classici, alla domus romana e alle varie forme dell’abitare nell’antica Roma e allestiti nelle vetrine del bellissimo Capri Palace Hotel, dolce ed esclusivo ritiro dei vip immerso nell’arte e nel glamour (qui Bradley Cooper è un habitué).

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Cherubino Gambardella
Cherubino Gambardella, Casa senza casa e mito Mediterraneo, 2021

Il 25 settembre è fissato l’opening ufficiale dell’installazione site – specific del napoletano Cherubino Gambardella dal titolo Casa senza casa e mito mediterraneo. Un progetto prodotto ad hoc e destinato allo spazio di via Trieste e Trento nel cuore del centro storico di Anacapri in un dialogo intenso con l’architettura della chiesa cinquecentesca di Santa Sofia.

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I Frammenti di Andrea Branzi al Capri Palace


Il 29 settembre è poi la volta del progetto dell’artista milanese Patrick Tuttofuoco dal titolo Close encounters e concepita come fosse un gigantesco bill board pubblicitario diffuso in diversi punti del centro storico di Anacapri.

L'appuntamento finale è previsto il 2 ottobre nel verde del giardino di Villa San Michele / Fondazione San Michele. Qui si inaugura l’ultima tappa anacaprese di questa edizione del Festival con la presentazione dell’opera Stone realizzata nel 2020 di Francesco Arena e della serie di otto sculture in terracotta dal titolo Erme, create per l’occasione dallo stesso Branzi.

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Villa San Michele, Fondazione Munthe

Un tour nella bellezza dunque. In ognuna di queste quattro rappresentazioni artistiche l'isola di Capri diventa un nido dove convivono sia la dimensione domestica, che quella naturalistica e quella archeologica. A proposito di archeologia, sempre nell'ambito del rendez vous isolano, nasce anche la collaborazione col progetto Pompeii Commitment, attivato nell’ambito delle attività del Parco Archeologico di Pompei destinate all’arte contemporanea. Qui, dal 15 ottobre al 30 novembre, fra le meraviglie degli scavi romani, ancora una volta Branzi - vera star del festival - realizzerà Metropoli latina, un progetto speciale per gli spazi della Casa del Triclinio del Parco Archeologico di Pompei.