Per raccontare ai suoi seguaci il ruolo dell’uomo sulla Terra, Gandhi definiva la vita come «una bolla di sapone». La Galleria Nazionale dell’Umbria a Perugia ha fatto suo l’assunto del Mahatma dedicando alle bulles de savon una mostra, scandita dai lavori di grandi artisti.

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Max Beckmann
Selfportrait with Bubbles, Max Beckmann

Come Man Ray che immortalò Lee Miller che soffiava bolle a letto (sopra) o Max Beckmann che si fece un autoritratto tra sfere iridescenti ed effimere. Fino ad arrivare all'architettura contemporanea, con la maquette del Water Cube, la piscina olimpionica di Pechino progettata dallo studio australiano PTW Architects, con il quale hanno collaborato China State Construction Engineering Corp e Arup Ltd. In tutto, 60 opere realizzate dal 500 ai giorni nostri da ammirare fino al 9 giugno.

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Man Ray
Lee Miller with a bubble pipe, Paris, Man Ray, c1930

Attenzione: parallelamente all’arte, la mostra svela anche il ruolo scientifico giocato dalle bolle di sapone sullo studio di luce, colori e strutture naturali. In questa ottica è prevista una serie di eventi collaterali, come spettacoli e performance dal vivo di vario genere sul tema delle bolle; talk, visite guidate, proiezioni, laboratori didattici per adulti e bambini e conferenze scandiranno tutto il periodo dell'esibizione. Insomma, non sarà solo un gioco da ragazzi.

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Luca Vianello 10/06/1990
Giulio Paolini