Al riparo dalla pioggia e dal sole, i bucket hat desiderio 2020
Venticinque anni di amore alle spalle e molti altri a venire: il bucket hat è cappello in testa alla wishlist, ora più che mai.
Correva l’anno 1996 quando Jay Kay ballava attraverso un grandangolo indossando un morbido bucket hat nel video della hit dei Jamiroquai, Virtual Insanity. Due anni dopo nel 1998, il cappello da pescatore e gli occhi stravolti di Johnny Depp in Paura e Delirio a Las Vegas sono destinati a diventare una delle visioni più iconiche del cinema. Non furono né i primi, né gli ultimi. Da Jen e Brad nei loro nostalgici look dei trent’anni, Britney ai tempi in cui il denim dettava legge. Passando per Rihanna, che nei suoi quindici anni di carriera lo ha osato e abusato, fino al rapper statunitense Tyler The Creator, icona di stile indiscussa, che lo sfoggia con nonchalance, anche sul red carpet. Il bucket hat (o cappello da pescatore o da pioggia, insomma lui) con un percorso di vita sinusoidale che dagli anni novanta ad oggi alterna momenti di alti e bassi, si aggiudica ora più che mai, il titolo di accessorio del cuore.
Dal vintage per eccellenza in denim con logo a vista, a quello in morbido velluto color pesca di Lack Of Color, il brand australiano che ha reso il bucket un pezzo cult. Quadri e fantasie colorate, da coordinare al look o abbinare a t-shirt bianca e blue jeans, le proposte Rejina Pyo e La Veste, in formato maxi con tesa para sole. Immancabile è la variante in paglia o crochet nei colori della sabbia, come il modello monocolore Lauren Manoogian e il bicolor di Sensi Studio. Pezzo cult è anche il formato comfort Emma Brewin, con filtro Instagram annesso per provarlo in tutti i colori che la palette ha da offrire. Da pesca, da pioggia, da sole, da spiaggia e da città: un round-up dei cappelli bucket da scoprire - amare - volere.
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