La moda gioielli 2021 deve tutto a questi nuovi brand indie

Faris è una linea di gioielli che traducono la complessità delle forme in un oggetto assolutamente indossabile. Ed è anche il progetto di Faris Du Graf di Seattle, Washington. Al centro del suo lavoro c'è il sincero desiderio di infondere a chi lo indossa la magia dell'arte - la sua - e l’audacia di vestire shapes uniche e contemporanee. In modo tale da mettere in risalto un look diurno ed enfatizzare quello da soirée.

Dal 2018 il brand viennese Juls sperimenta nuove connessioni tra arte, gioielli e le persone che vivono tra questi due mondi. Il giovane marchio utilizza le ultime tecnologie e collabora con artisti, crescendo assieme a loro, creando così una sorta di factory. il sistema a clip juji®, sviluppato in-house e brevettato, rende semplice raccogliere e combinare elementi in argento unici, abbinando bracciali, collane, anelli e orecchini. Nasce così il linguaggio Juls che i designer del brand definiscono attraverso “un’estetica precisa, giovane, sexy, delicatamente brutalista e al tempo stesso affascinante.”

Noori Kim immagina il suo brand Numbering come il linguaggio perfetto per esprimere la sua idea di gioiello: essenziale, fatto a mano, versatile. E ovviamente bello da vedere e indossare. Gioca sui contrasti materici la designer coreana e propone geometrie inedite, per una donna contemporanea, pratica e femminile.

È immediato e chiaro il manifesto di 1LSTUDIO: “È un brand coreano (nasce infatti a Seoul) di gioielleria il cui design può essere indossato da ogni persona e stile. Ecco perché i nostri gioielli posso essere portati tanto nella vita di tutti i giorni quanto nelle serata più importanti.” Il plus? Sono tutti fatti a mano.

Milana De Mina, fashion stylist, fonda a Melbourne (Australia) il suo brand Allegra Allure nel 2019, dopo tre anni di buio dovuti dalla perdita di suo padre. Ma la designer è stata tenace, si è rimboccata le maniche e lentamente ha posto le basi per crearsi il suo futuro, ora diventato presente. “Allegra Allure significa adornarsi con qualcosa che rappresenta l'espressione artistica e tangibile di chi sei - qualcosa che ti fa sentire bene dall’interno.” E aggiunge: "Disegno i miei gioielli con questa filosofia in mente. Sono unici, versatili e complementari, progettati per essere indossati insieme o separatamente, qualunque cosa funzioni per te. In pratica il gioiello lo fai tu.”

Fondato da Kirsty Stone, Retrouvaí realizza gioielli fatti a mano in quel di Los Angeles. Ogni pezzo è creato con cura, sfruttando la conoscenza da parte degli orafi di tecniche antiche. Il nome Retrouvaí (Reh-tro-v-eye) deriva dal proverbio francese "Retrovailles", in cui emerge la gioia che si prova quando si ricorda o si trova qualcosa del proprio passato. Ecco perché i monili del marchio hanno quel fascino vintage, d’altri tempi.

Olga Kassian racconta così il suo brand Wonther: “ Nasco in un piccolo villaggio ucraino e, da bambina, con la mia famiglia ci siamo trasferiti in Portogallo alla ricerca di quella stabilità che l'Ucraina non poteva garantire. Anni dopo ho fatto le valigie, mi sono trasferita a New York e ho cambiato la mia vita. Nella Grande Mela ho capito che i gioielli possono essere oggetti che emanano un’energia straordinaria. Tuttavia, all’epoca non riuscivo mai a trovare e scegliere il gioiello giusto, proprio perché lo consideravo qualcosa che era più di un semplice accessorio. Volevo che mi ispirasse in qualche modo.” Ed è per questo che “Ogni pezzo di Wonther è la personificazione delle ambizioni, dei successi e dell'unicità di una donna.” La maison utilizza materiali provenienti da fornitori certificati dal Responsible Jewelery Council.

La continua ricerca sulle nuove tecniche e i materiali presso l’atelier di S_S.IL, brand coreano, non si limita al prodotto ma si concentra di evolvere in un’ottica contemporanea elementi tipici della tradizione della gioielleria: le perle e i metalli tradizionali. Per questo ogni stagione vengono presentati ogni volta nuovi modelli, unici e raffinati.

Eve, designer e fondatrice di Eve’s Jewel, nella cittadina tedesca in cui è nata costruisce giorno dopo giorno la sua passione per il gioiello. Tanto che con il passare del tempo, assieme all’amato zio, concepisce i primi bozzetti e l’idea alla base del progetto attuale. Per la creativa i gioielli rappresentano la persona che li indossa. E chi veste i suoi è certamente qualcuno amante del bello ma anche del modus operandi con cui vengono realizzati. Specialmente per quanto riguarda la scelta dei materiali: argento 925 riciclato e placcato rodio poi oro 19 carati e perle e zirconi. Un mix & match di lusso, etica e semplicità vincente.

È la luce di Capri a ispirare il progetto Lucedeimieiocchi, e da una chiacchierata in compagnia di una persona importante per Annachiara, fondatrice del brand: sua madre. Assieme, infatti, hanno fondato il brand di gioielli fatti a mano in Italia, realizzati con materiali talvolta preziosi, come oro, diamanti e platino, altre più pop, per tutti i giorni, come gli zirconi e gli smalti.

Diana è una giovane orafa e designer nata a Monza, di origini italiane e greche. Durante gli studi universitari di storia e storia dell'arte, consolida le sue basi di pittura e scultura, per poi iscriversi nel 2013 alla Scuola Orafa Ambrosiana. Nel 2016 fonda DiB.Lab, un marchio di oreficeria che osserva i gioielli classici e antichi proponendoli con personale estetica. L’ispirazione arriva dalle forme primitive, etniche e naturali, mischiate a simbolismi derivati da studi di misticismo e alchimia. I gioielli creati uniscono forme organiche grezze a elementi altamente definiti e texture ricercate, con una particolare attenzione all'energia intrinseca che ogni manufatto deve possedere e trasmettere a chi sceglie di indossarlo. Tutti i pezzi sono disegnati e realizzati singolarmente utilizzando le antiche tecniche di oreficeria, per creare gioielli scultorei e inusuali, narrativi e senza tempo.