Unioni civili(ssime), dress code democratico. Nell’era dei matrimoni più facili che felici e condivisi col mondo (dei social), il ritorno al tradizionale è a dir poco prepotente. Così in linea con la classicità più spinta che la notizia di una sposa che all’abito bianco preferisce un paio di jeans e un caftano di pizzo, pare pura avanguardia. Claudia Cifu, stilista di Brooklyn, ha scelto Niclas Kristiansoon per il resto della sua vita, e un 501 a vita alta per il giorno delle nozze. «Non volevo che IL look più importante della mia vita fosse semplicemente simile a me. Doveva essere me», ha spiegato a Vogue America. WOW. Ed ecco che la sposa in denim sorpassa in volata quelle che al nubilato hanno detto addio da un pezzo e che in Municipio, sulla scia bohémien, si presentavano (scandalizzando ) con tailleur fiorato e senza bouquet. E poi arriva Claudia, la sposa rivoluzionaria.

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E se la neo-moglie ha detto sì in jeans (non bianchi), chissà lo sposo? Come minimo si sarà presentato in bermuda e birkenstock. E invece no. Impeccabile nel suo abito scuro che concedeva un tocco di colore soltanto alla rosa rossa aggrappata all’occhiello, abbinata al bouquet di lei.

Che il futuro, ops il presente, dei matrimoni sia molto poco formale rispetto alle aspettative? «Per noi non poteva andare diversamente. La nostra è una storia untraditional e il nostro stile iper casual». Bingo. «E poi è il lieto fine o il lieto inizio perfetto per coronare la nostra storia “strana”. Io e Niclas», continua Claudia, «ci siamo conosciuti al mio rientro da un viaggio a Panama. Lui era il guest al quale avevo affittato la mia stanza a New York. Parlando ci siamo resi conto si essere entrambi di origini finlandesi, e che le cose che eravamo in comune erano quasi troppe. Da allora non ci siamo più lasciati».

L’abito perfetto è quindi tutta una questione di good vibes? «Ho amato profondamente il mio non-abito. Mi sono sentita a mio agio come poche volte nella vita, e elegante e bellissima comunque. A dare un tocco glam sono bastate le mie Dries Van Noten in velluto e un filo di rossetto rosso abbinato al mio bouquet di Bourbon».

Insomma, jeans in salute e in malattia.

L’unico auspicio è che il matrimonio comodo di Claudia non finisca come i jeans al secondo lavaggio. Stanno (più) stretti.