Ci sono le migliori amiche dei diamanti. E poi ci sono quelle che ne hanno paura. Col passo sostenuto di fronte ad ogni gioielleria, le donne di questa categoria finiscono per concepire l’anello - simbolo di eternità per antonomasia - come una catena morale ben stretta al dito. Un ultima fetta delle specie femminile mangerebbe diamanti a colazione e, al tempo stesso, si ricoprirebbe le mani di qualsivoglia cerchietto per celebrare una sola e una sola relazione, quella con se stessa. Perpetrando una tradizione antichissima, le donne indossano anelli e anellini sulla mano destra. Quella libera da ogni accezione di carattere strettamente sentimentale e carica, invece, di simbologia girl power. Partner e anelli gentilmente offerti dal partner, si facciano un attimo da parte. (Ring) ladies first. Affinché rimirare un brillocco, non sia solo un gesto di pura vanità ma un modo per ricordarvi quanto siete state coraggiose o intraprendenti in un determinato momento della vostra vita. Magari dopo aver ricevuto le chiavi della vostra prima casa, oppure perché vi siete laureate o avete conquistato una promozione. D’altronde «senza lo scintillio non si vive mai pienamente, profondamente», Carrie Bradshaw dixit.

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Elizabeth Taylor

L’origine dei cosiddetti "dress" o "cocktail" rings, come sostiene la penna di Goodhousekeeping.com Sarah Schreiber, la si fa risalire al 1920. In quell’epoca, le donne americane iniziavano a sentire il profumo del post-proibizionismo. Muovevano i primi passi nei café, nei club e teatri, finalmente libere di dire la loro. Di indossare abitini e bere, appunto. O concedersi il vizio del tabagismo, alla stessa stregua di un uomo.

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Natalie Wood

Una consuetudine che viene sostenuta e promossa da una lunga serie di starlette hollywoodiane. Tra gli anni ’30 e ’60, i red carpet pullulavano di attrici e modelle sbandieranti i loro right hand rings. Da Elizabeth Taylor alla nostrana Claudia Cardinale, passando per la modella Pat Howard sino alla diva di West Side Story Natalie Wood. L’attrice morta misteriosamente, affogata nelle acque dell’Oceano Pacifico, fu una vera pioniera dell’anello destrorso. Nonostante mai abbia disdegnato i presenti costosissimi del marito. L’attore Robert Wagner, che sposerà due volte, è il responsabile di una delle proposte di matrimonio più “dorate” di sempre. Elegantemente seduto al tavolo di un ristorante charmant, le fa servire un bicchiere di champagne con all'interno un anello con un diamante e una perla, sul quale aveva fatto incidere «Sposami».

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Pat Howard

Nel 2003 la compagnia De Beers, dedita al rinvenimento di diamanti e colpevole dello slogan tormentone “Un diamante è per sempre”, ha addirittura lanciato un claim sul tema. "Raise Your Right Hand”, come per incoraggiare le donne sposate e non, a comprare pietre preziosissime solo per il gusto di farlo. Senza che vi siano di mezzo fidanzamenti e matrimoni di qualsivoglia tipo. Portare gli anelli sulla mano destra rappresenta, infatti, la volontà, la realizzazione ed il rapporto con il mondo esterno. L’indice è per le ottimiste, coloro che amano sentirsi protagoniste della loro vita. E talvolta anche di quella degli altri! Ingioiellare il dito medio indica equilibrio, lotta “pacifica” tra ragione e sentimento. Esibire un anello al mignolo è, appunto, prerogativa delle esibizioniste. Quelle che non le mandano a dire, intraprendenti e incantatrici. Li indossi su tutte le dita? La timidezza non è affar tuo. O almeno, così è come vuoi apparire. Come scegliere l’anello giusto? Nessuna regola, semplicemente. Che sia uno, che siano cinque, lasciatevi coccolare da voi stesse. Una volta per tutte. Via, allora, di ori, diamanti, forme minimal o più “eclatanti”. E il solitario? Perché no! Da indossare non soltanto sull’anulare. Nessun dito è off-limits, viziateli tutti. Magari optando per la vostra pietra natale. Gemme portafortuna in base al mese di nascita. Zaffiro per le settembrine, acquamarina per chi festeggia il compleanno a marzo.

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Diana Spencer

Ma non ha importanza il bling-bling tipico del nuovo di zecca, anzi. Più gli anelli sono vintage, più sono state le storie che hanno vissuto e le mani che li hanno accarezzati, più il loro valore - tanto affettivo, quanto economico - sale vertiginosamente. Come a simboleggiare un tenero passaggio del testimone, sono numerosissime le generazioni di madri che hanno regalato alle loro bambine divenute donne, un anello che era appartenuto a loro. O, addirittura, alla loro nonna.

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Margaret Thatcher

In quest’ottica di women empowerment, “non vale” l’anello - seppur per la mano destra -regalato dal marito/compagno. Il significato di questo scambio potrebbe star dietro una promessa bis di matrimonio, un voto di castità, un simbolo di gratitudine per la nascita di un figlio. Secondo la tradizione, che continua fino ai giorni nostri, le donne decidono di investire su questi anelli solo ed esclusivamente per se stesse. Come una personale dichiarazione di indipendenza o per celebrare la vita da incallita (o neo) single lady. Cosa aspettare allora? Put a ring on it!

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