Please return to Tiffany. Scrivere è molto prezioso. Lo era da sempre, non lo è stato più, e ora potrebbe tornare a essere preziosissimo gesto d’amore. Non è un caso che nel 1837 Charles Lewis Tiffany e John B.Young al 259 di Broadway, New York, aprirono una merceria dove si vendevano tanto penne, gomme, fogli di carta quanto bijoux e gioielli. Poi, nel 1848 la scelta dell’imprenditore (e socio) cambiò radicalmente: e le penne sparirono per fare spazio ai diamanti. Nasce Tiffany&co, una potenza mondiale quanto una potenza emotiva con pochissimi casi simili. Il perché è alquanto semplice (e difficilissimo da replicare): entrare nell’immaginario collettivo con Audrey Hepburn, diventare sinonimo di anello di fidanzamento (agognato e inaccessibile) essere il brand desiderato per un oggetto amato dalle 12enni quanto dalle 85enni, il bracciale di Tiffany.
L’oggetto che chiunque conosce di Tiffany è un caso con pochissimi precedenti nel mondo dei gioielli: nasce come costola - fortunatissima - del portachiavi a forma di lucchetto a cuore nato nel 1969 e facente parte della collezione Please Return to Tiffany. Un concetto che si porta dietro tutta la storia della scatolina azzurro Tiffany. La storia recita che a ogni portachiavi venduto «veniva assegnato un numero di registrazione per fare in modo che, se mai il proprietario e le chiavi si fossero separati, si sarebbero potuti riunire nel negozio di Tiffany». Quel cuore che ciondola dalla catena del bracciale di Tiffany è il segnale più romantico al mondo (e accessibile: 170 euro). Oggi il bracciale di Tiffany costa 1.080 euro (con 5 charms) ed è una delle certezze di qualunque partner che a San Valentino vagheggia. È in argento RTT, altro record raggiunto da quella che sarebbe potuta rimanere una cartoleria sulla Broadway e che, invece, ha creato desideri per l’eterna Audrey Hepburn in colazione da Tiffany quanto spille per l’inarrivabile Jackie Kennedy.
La fortuna impressionante del bracciale di Tiffany è in quell’argento certificato che ha reso prezioso la lega che ha sempre patito il confronto con oro, platino e oro rosa (nel 1851 Tiffany&co è stata la prima azienda a istituire il titolo 925/1000 per l’argento. La sua storia si stringe nelle maglie della cultura americana e si lega al concetto di scrittura romantica perché vi è inciso tanto il numero di registrazione quanto il nome della città dove “Please return to Tiffany”. Tiffany Milano? Welcome: da oggi arriva anche la limited editon del bracciale di Tiffany con “destinazioni” italiane incise sul celebre charms ideato 48 anni fa: da Milano, Roma, Bologna, Firenze, Verona e Venezia (immancabile questa ultima città tra le boutique più suggestive del brand). Tornare a dichiarare per iscritto: dove e quando si è amato. Per quanto è un altro, lunghissimo, capitolo.