Pensi a David Gandy oggi e pensi a come è profondo il mare… tra i faraglioni di Capri. Pensi a David Gandy oggi e pensi che, forse, la legge (di Madre Natura) non è uguale per tutti. Pensi a David Gandy oggi e pensi che i gentlemen inglesi, di quelli in smoking o cachemerino scuro a collo alto, di quelli che guidano macchine velocissime e sanno guardare negli occhi pianissimo, esistono ancora. Da qualche parte nel mondo. Magari quando tra gli Champs di Parigi o le street di Londra si respira l’aria buona della couture buona.

“In questo momento scapperei in Toscana, per poi scendere giù verso Positano, Ravello…”, chiedo a David Gandy dove vorrebbe trovarsi in questo momento e penso che sinceramente io lo seguirei. Sì, anche se poi vorrebbe spostarsi in Antartide. Eterno bronzo di Riace, anzi, dell’Essex, eterno compagno di mare e da amare tra onde light blue, David Gandy è il modello (top) che ha traghettato la couture dei Novanta nei Duemila, che ha fatto la storia del maschio alpha sì, ma gentile, in passerella, in copertina, tra le pagine di un libro e tra post su Instagram. Brand Ambassador Jaguar, a bordo della nuova I-PACE la prima vettura totalmente elettrica della maison, ha seguito le ultime sfilate della London Fashion Week. "Con una sola carica", precisa, "e con il sorriso sulle labbra, visto il clima stupendo e mooolto raro per gli standard londinesi".

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David Gandy e Jaguar I-PACE

Come credi sia cambiata la percezione della moda (haute e prêt) con l'esplosione dei social network?
Si è trasformata in qualcosa a cui tutti possono partecipare, che tutti possono vedere e, soprattutto, sapere. Se in passato l’unico mezzo di informazione era la rivista, oggi può esserlo un profilo Instagram o una campagna pubblicitaria scattata ad hoc per i social. E poi sono cambiati i role model: sono sempre di più influencer, blogger, youtuber, stelle del cinema.

E tu, sei cambiato?
Sono sempre stato un modello sì, ma impegnato su vari fronti. Adesso più che mai: scrivo sui magazine, dirigo produzioni video, sono imprenditore di me stesso. E grazie ai social riesco a essere più vicino alla gente.

Se ti scattassi un’istantanea adesso, come sarebbe?
Sarei in tuta dietro una scrivania di uno studio di design a lavorare.

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Ci faresti un riassuntino, con parole tue, dell’ultima London Fashion Week?
La moda uomo è profondamente cambiata. Molti big brand hanno deciso di concentrarsi solo sulle linee femminili e non sulle collezioni maschili, ma soprattutto è diventata una vera e propria vetrina per i fashion designer emergenti e giovanissimi. Il futuro della couture è qui.

C’è un capo per cui hai perso la testa?
Sì, le tute da calcio di Oliver Spencer. Per non parlare, poi, dell’atmosfera delle sue sfilate e del concetto di moda sostenibile che c’è dietro le sue creazioni…

Micro guida londinese: quali sono i tuoi spot del cuore?
Le Arcade nel quartiere di Mayfair: boutique e coffee shop in versione mignon ma splendidi. E una notte all’Hotel Brown’s: tradizionale e inglesissimo, a partire dai cream teas! E poi? E poi a Londra bisogna esplorare da soli, perdersi…

Okay, iniziamo facendoci venire a prendere: che tanto il cuore eco della I-PACE di Jaguar assicura lunga vita ai viaggi nel mondo (di David).

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David Gandy e Jaguar I-PACE