“Pierpaolo Pierpaolo Pierpaolo!!!” il nome del più altruista, creativo, sportivo e ultimamente anche social degli stilisti italiani Pierpaolo Piccioli è stato intonato con tanto di coro dalle signore e ragazzi nel backstage della sfilata di Valentino.
Fedele alla location dell’hotel Salomon de Rothschild (che non è un albergo ma un palazzo privato con giardino), in un’atmosfera ovattata di divani in seta e sedie in legno chiaro i 63 look Valentino hanno scatenato applausi oltre la norma.
Il merito? Avere così tanto aumentato il fattore sogno tanto da renderlo comprensibile a chiunque, con o senza riferimenti culturali precisi. Come i tempi insegnano, tutto si interseca e si riproduce e così la figura della Medea si intreccia ancora a Pasolini ma potrebbe essere Marisa Berenson o Dalida. Ogni giudizio è possibile, senza pesantezza però perché ognuno può intuire quello che vuole grazie alla propria cultura e al proprio sapere.
Un’alta moda da brivido: e non solo perché si sentiva la Callas cantare Casta Diva ma perché essere in quegli abiti è il desiderio di tutte, soprattutto quando passano così veloci e scattanti, con un passo reale, da donne vere e non sempre da altere principesse.
Ancora una volta Pierpaolo Piccioli ha dato aria nuova al fascino delle dive di una volta. Un’attitudine e un omaggio che ammalia anche le giovani (il casting delle ragazze era stellare con Kaia Gerber a Adut Akech Bior) e ha permesso alla bellezza della Haute Couture di tuffarsi nel futuro.